Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 17-09-2008, 22.21.23   #33
stella
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Quindi, ricapitolando, nell'opera al nero si attira tutta la "materia" senza differenziazioni e si cerca di trasformarla in roba usabile per costruire indipendentemente da quel che è in partenza. Inoltre non si lascia andare nulla, tutto serve... e se serve tutto, se non si è ancora in grado di operare una filtrazione di ciò che si addensa, è abbastanza chiaro che per la maggior parte si tratterà di roba piuttosto grossolana... che poi serve a riempire i buchi della parte più grossolana. Se non si impara ad usare quella, come si potrebbe poi utilizzare quella più sottile?

Nella altre opere quindi avviene un filtraggio? Non si attira tutto ma tutto tranne il colore corrispondente? Oppure il colore è dato da ciò che rilasciamo (la coda del pavone la direbbe lunga in questo caso) ma comunque attiriamo tutto lo stesso? O un miscuglio dei due?

Nell'Opera al Nero si dovrebbe dissolvere la materia per ritornare al seme iniziale da cui far sbocciare qualcosa di nuovo.
In altre parole, quando si è nel nero si dovrebbe avere un livello di coscienza non tanto alto, perchè chi si trova veramente in quella condizione non riesce a vedere quasi nulla.
Penso che per cominciare questa opera bisogna essere un gradino più su, per poter avere la consapevolezza che siamo qualcosa di più che persone fatte di materia, sentimenti ed emozioni un po' alti un po' bassi, quindi una certa dose di tranquillità, per poter consapevolmente scandagliare tutto quello che c'è di sotto, ed è vero ciò che dice Uno che in questa fase non si ha nè il tempo nè l'energia per pensare agli altri se prima non si pensa a se stessi.
A me c'è voluta una pesante depressione per poter individuare e isolare appena soltanto un problema che stava sotto e non era risolto.
Il fatto è che in quelle condizioni lo sapevo che c'era ma non sapevo risolverlo, cioè scioglierlo e ridurlo ai minimi termini per poterne venire a capo, non senza difficoltà, e un adeguato cambiamento esteriore e interiore.
Quando si arriva all'origine di un problema, a ciò che l'ha provocato, e a come si era prima, si comincia a fare chiarezza (ecco che appare il bianco) e questo mi fa pensare anche alla ricapitolazione.
Così tutto si scioglie e si scompone per poi poter ricomporre, i vari colori scomposti se ruotati velocemente danno il bianco, un bell'esempio è l'arcobaleno che in determinate rifrazioni della luce scompone la luce bianca in sette colori diversi.
Secondo me la pesatura sulla bilancia avviene dopo, quando si esce dal nero, perchè altrimenti come si potrebbe superare la pesatura...
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