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Vecchio 04-01-2009, 01.17.00   #1
Ray
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Predefinito De Imitazione Christi (l'imitazione di Cristo)

Visto che abbiamo accennato a questo libro in questa discussione, e visto che si tratta forse del più importante testo della Tradizione Cristiana dopo la Bibbia, mi è venuto in mente che potremmo, col tempo, leggerlo insieme e commentarlo (non è lunghissimo e un capitoletto alla volta si può riportarlo), un po' come stiamo facendo con qualche Vangelo, per vedere se riusciamo a tirarci fuori qualcosa di utile.
Nella discussione linkata abbiamo parlato di imitazione in senso generale, concentrando l'attenzione, tra le altre cose, sulla differenza tra imitare e copiare... concetto credo indispensabile per capire meglio il libro.

Prima di iniziare è doveroso riportare alcune informazioni di carattere generale, che eventualmente poi ognuno può aprofondire.
Il testo è di origine medioevale, è scritto in latino ed è anonimo. Esiste una querelle sulla paternità del testo e, purtroppo, le motivazioni di questa discussione (ancora aperta) non sono sempre relative a questioni di ordine intellettuale, ma molto sono dovute a beceri campanilismi... in pratica a molti farebbe comodo che il testo fosse attribuito a qualcuno di un certo paese o di un certo Ordine monastico e quindi difendono posizioni e alimentano discussioni laddove forse non sarebbe necessario.
Infatti chi l'ha scritto ha preferito restare anonimo, come si usava nel medioevo, e come usava chi sapeva che ciò che diceva non era suo ma gli era inviato, che non creava ma faceva da tramite... insomma chi aveva imparato l'umiltà che il testo insegna, a differenza di chi, indirettamente, cerca di annoverarselo.
In ogni caso, tra le varie teorie più in voga, quella che va per la maggiore lo vuole attribuito a Tommaso Da Kempis, quella che io ritengo più sensata è che ci siano stati più "autori" (due o forse tre), in tempi diversi, che o hanno composto com'è attualmente. Che sia uno o che siano di più a mio avviso comunque non conta, sempre per via dell'anonimato di cui dicevo. Tutti evidentemente si sono riconosciuti tra di loro, forse si sono tramandati proprio qualcosa, e tutti hanno posto il testo e l'insegnamento sopra la loro fama.

Il testo descrive il modo per meglio imitare Cristo, cercando di raggiungere così la massima perfezione possibile. Insomma, una Via. Inserita nel filone della Mistica Cristiana certamente, ma intrisa di concetti profondi ed interessantissimi anche per chi non è interessato direttamente all'ascetismo.

Il testo è suddiviso in quattro libri. I primi due sollecitano l'abbandono della futilità delle cose materiali, a favore della meditazione e la centralità di Cristo e spiegano come costruirsi una ricca vita interiore. I secondi due sono in forma di dialogo, il primo è proprio una specie di dialogo mistico con Cristo e il secondo è incentrato sul mistero della Comunione. I quattro libri sono suddivisi in capitoletti molto brevi... credo che uno alla volta siano facilmente riportabili e leggibili.

Dato che l'edizione che ho non la riporta, sono andato a scaricarmi l'originale latino (dall'ottimo sito www.thelatinlibrary.com) in modo da poter controllare la traduzione ed eventualmente avere a disposizione un riferimento se c'è qualche passaggio poco chiaro, anche se a prima vista, non vredo che sarà necessario.
Mi propongo quindi come scribacchino, moderna versione del copista medioevale. Poi, pezzo per pezzo, si può commentarlo insieme, se vi va.

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