Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 08-08-2009, 12.49.46   #57
Kael
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Riprendo un attimo da qui:
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Sappiamo che su un piatto veniva messo il cuore del defunto e sull'altro una piuma di struzzo.
L'interpretazione che gira dell'immagine si ferma ad un semplicistico il cuore dovrebbe essere più leggero di una piuma, ma perchè piuma di struzzo e non di pappagallo, di gallina, di aquila etc.. ammesso che si richieda la più leggerezza?
Perchè lo struzzo oltre che essere un uccello strano (non vola, quindi rimane ancorato a terra, simbolizza quindi vicende concrete, terrene) e ha una caratteristica unica (o quanto meno rara e/o unica in quei posti a quell'epoca) ha tutte le piume più o meno della stessa grandezza a differenza dei volatili veri e propri.
La giustizia e l'eguaglianza quindi.... qualcuno ci potrebbe anche associare discorsi sul karma, anche se il karma come comunemente è inteso oggi confonderebbe solo.
Perciò va pesato ed equilibrato qualcosa con qualcosa che è sua volta già equilibrato, una sorta di prova della prova, una sorta di quadrato/quadratura
La piuma di struzzo simboleggia l'unione fra i due principii, volatile e fisso (l'uccello che non vola, che resta ancorato a terra) quindi l'unico modo che il cuore del defunto ha per restare in equilibrio sulla bilancia con lei è di possedere le medesime qualità.
La prima preparazione alchemica è quello di ingaggiare una lotta fra le due nature, simili ma contrarie, rappresentate dal fisso e dal volatile, dal maschio e dalla femmina, per ottenere poi un unica sostanza responsabile di tutta l'Opera.

Nella mitologia greca il padre di Ercole è Zeus, Zeus che come radice etimologica rimanda a concetti quali "unire, congiungere", e perciò rappresenta quella sostanza "androgina" che possiede entrambe le due nature, dalla quale poi scaturirà l'eroe che sarà in grado di compiere la Grande Opera, Ercole.

Il cuore del defunto per entrare quindi nel vivo dell'Opera al Nero deve aver superato questa prima fondamentale prova, unire i due principii volatile e fisso per possedere le stesse qualità dell'oggetto sull'altro piatto della bilancia. Fase cruciale definita come "notte buia dell'anima" proprio perchè si perdono i punti di riferimento, il fisso non è più solo fisso e il volatile non è più solo volatile. Mercurio e Zolfo devono mescolarsi vicendevolmente per dare alla luce il vero sperma metallico, acqua ignea o fuoco liquido, unico e solo responsabile della Grande Opera. La pietra deve subire innumerevoli lavaggi ignei (Fuoco... quindi, Volontà?) per essere purificata e spiritualizzata, per perdere il corpo grezzo e grossolano e rivestirsi di un corpo più raffinato.

E' possibile collegare questo con la lotta che si deve ingaggiare (quindi sforzi, fuoco, principio agente e maschile) con le emozioni negative (quindi acqua, principio paziente e femminile)?
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