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Vecchio 22-09-2009, 07.22.49   #23
nikelise
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
La descrizione di Nemesi che riporti (e che mi è capitato di leggere quasi dappertutto) è quella che ci viene dal mondo greco "tardo"... è l'ultima versione, per così dire, di Nemesi. Anche gli dei si evolvono, oppure per chi preferisce, mutano i concetti che gli uomini proiettano nelle figure divine.
Partiamo dal comportamento di Nemesi: prova a resistere all'indomabile passione maschile cercando rifugio nelle forme proprie dei vari elementi, mostrando due cose: la primoridialità della sua essenza (ci torno) e aidos... quel pudore sacro proprio della natura femminile pura ed essenziale, che tanto accende la passione maschile. Aidos spinge la natura femminile a resistere indomitamente alla passione maschile, e quando vi cede è perchè null'altro può fare. Il maschio è al culmine della sua potenza quando ha vinto tutte le resistenze e quindi da il meglio di se, e lei resta pura. L'unione non può che generare bellezza e non può che avvenire nell'aria, tra bianchi uccelli.

In Omero, Aidos e Nemesis sono in stretta connessione. Esiodo però ci informa che esse abbandonarono la terra insieme, quando gli uomini dell'età del ferro non sono più capaci di portarle, sentirle, capirle. Da quel momento l'azione di Nemesis è sempre negativa (per gli uomini) e l'aidos diventa un "pudore non buono".

Questo a mio avviso ci dice tantissimo. Qui mi discosto grandemente da tutti i commentatori e sulle interpretazioni su cui mi è capitato di mettere le mani, ma io vedo la Nemesi orginale, quella che non ha ancora lasciato la terra (e quando si unisce a Zeus è ancora li) semplicemente come quella che potremmo chiamare la Legge delle Conseguenze. La dea incarna il concetto che ogni atto, qualunque sia la sua portata, produce conseguenze infinite su tutto l'universo, in proporzione all'intensità dell'atto e all'inverso della distanza. Ogni piccola cosa che dico modifica l'universo tutto, in principal modo ciò che mi sta vicino, ma per conseguenza anche ciò che mi è indiretto, e nulla può restar fuori dall'onda di conseguenze. Non so se sono riuscito lontanamente a spiegare... se si intuisce si può pensare in modo non comune al concetto di responsabilità.
Queste conseguenze sono per forza bene e male. Se produco del bene qui, ci sarà del male li e viceversa. Se voglio produrre il bene fuori devo prendere il male dentro (sacrificio), ma non posso in nessun modo modificare l'equilibrio tra i due, posso solo operare spostamenti. Nemesis questo rappresenta, la conseguenza. Quando l'uomo era in grado di sentirla, di portarla, di pagare ecco che lei portava equilibrio, bene o male che sia per il singolo nel singolo momento, dopo essersene andata "i figli pagheranno le colpe dei padri". Insomma io vedo Nemesis in modo molto simile al karma.

La primordialità della dea è confermata dalla sua genalogia. Suo padre è Okeanos (le acque primoridiali) e sua madre Notte. Il suo mutar forma ci dice, tra le altre cose, che non solo di umani si tratta ma di legge generale, che comprende e opera per tutto il cosmos.

Cosa può voler dire che Zeus abbia desiderato accoppiarsi con lei? Non lo so, mi piacerebbe scoprirlo, forse nella sua lungimiranza voleva produrre assime, per gli uomini, la Bellezza e anche il suo prezzo: tutte le sventure toccate agli uomini per lei. Tutti quei morti, quelle guerre, quei tradimenti... quei comportamenti di uomini posseduti dall'archetipo. Ma anche un mondo nuovo, nuove coscienze, nuove leggi, passi in avanti. Ha mostrato all'uomo la bellezza di una dea nel corpo di una donna, e le sue conseguenze, nel bene e nel male.


Forse significa l'assenza della colpa e del senso di colpa, l'accettazione di ogni conseguenza per spostare sempre piu' in la' , piu' in alto , il valore dei propri comportamenti.
Zeus e' la massima individuazione e sposa ogni conseguenza del proprio operato : non c'e' condanna non c'e' peccato solo l'eroica crescita dell'individuo nel segno della bellezza .
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