Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 06-10-2009, 14.54.56   #60
Kael
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ragionavo sulla bolla da un altro punto di vista e mi ponevo alcune domande.

La bolla dobbiamo costruircela, tuttavia in qualche modo c'è già o c'è in parte... si tratta di sopperire alle mancanze, allle pecche, che poi significa con-formarla (dato che è in-formata), ossia renderla pari, equivalente (pesatura) alla sua forma, o alla forma che dovrebbe/potrebbe avere.

E' anche vero però, per quel che pare a me, che la costruiamo partendo dal basso... d'altra parte mi pare logico, provare a costruire una casa o un muro partendo dall'alto per credere.
Questo costruire, oltre che unn conformare, è anche un riempire. In effetti sono due aspetti della stessa cosa, dato che si tratta di sopperire a mancanze.
Ma riempire ottiene l'effetto di chiudere. Ecco che quindi, il ripempirla del tutto potrebbe corrispondere ad effettuare quellla chiusura "ermetica" che permette l'isolamento dal resto, che impedisce agli uccellini di volar via e magari ad altro di entrare.

Man mano che la bola si chiude, si restringe lo "spazio" di scambio con l'esterno e quindi dovrebbe aumentare la pressione si quello scambio (se stringo il buco aumento la pressione) e questo dovrebbe aumentare il rumore di questo scambio. Però una volta che la si chiude ermeticamente dovrebbe prodursi il silenzio.
Mi domandavo se vale anche viceversa (posto che il mio ragionamento fili) ossia se il silenzio è ottenibile solo a bolla conclusa o se possiamo avere dei silenzi parziali/delimitati e questo magari aiuta a chiudere la bolla.

Mi domandavo anche se la chiusura della bolla è conditio sine qua non all'avvio della putrefazione e/o se ne è la causa diretta, ossia che la chiusura, oltre a rendere il processo molto più rapido di quel che avviene in natura (ci putrefaciamo fin dalla nascita mi sembra di vedere) lo anche inneschi.
Vista in altro modo, le varie riempiture sono ottenibili solo tramite processo di putrefazione, un processo la cui fine è quella piccola "morte" alla fine dell'opera al nero... morte che però in realtà inizia già da subito, e quello è solo il punto di arrivo/passaggio.
Dico questo perchè la con-formazione della bolla, in quanto riempimento di mancanze, va ad eliminare quelle che sono prima percepite come "caratteristiche" individuali (ma che non sono dell'Individuo), ossia le varie avallature (e conseguenti montagne) che dif-formano la bolla dalla sua forma.

Non so quanto si capisca di quel che ho detto... magari parlandone mi chiarisco.
Mi sono fatto un'idea analoga alla tua, cioè che la bolla esistà già, solo che è fatta di una membrana permeabile (sabbiosa?) che lascia entrare ed uscire tutto senza discernimento. I buchi da riempire quindi sarebbero tanti, sparsi qua e là fra la porosità di questa membrana, e non un solo unico buco centrale. In più quegli avvallamenti che ci rendono tutti diversi gli uni dagli altri sarebbero varie fasi intermedie nella posizione di questa sabbia, che si sposta, si muove, finchè non diventa una bolla vera e propria.

Sulla putrefazione ancora qualche parola. Si sa che il vetro si ottiene dalla fusione ad alte temperature della sabbia (mista a carbonato di sodio mi pare) e che tale calore sia anche alla base dei processi che poi portano a putrefazione. Una volta che viene acceso il fuoco dunque la parte vegetativa del composto inizia a calcinarsi e ad emanare le sue sostanze volatili, mentre la parte sterile e sabbiosa fonde e si vetrifica, riempendo le "pecche" della sabbia e diventando impermeabile e trasparente.
La costruizione della stessa bolla quindi rappresenta una putrefazione, della sabbia, della parte più esterna, che fonde e diventa vetro. Bolla che in qualche modo vedo anche strettamente connessa al corpo, ai nervi, e al loro grado di sopportazione.

Un'altra versione al posto della sabbia che diventa vetro potrebbe essere quella dell'acqua che diventa ghiaccio... in questo caso ci sarebbe un raffreddamento (esterno) permettendo invece che ci sia un ricircolo "caldo" all'interno.

In entrambi i casi comunque direi che contenuto e contenitore, inizialmente, siano mischiati e confusi fra di loro, e che l'arte dovrebbe separare.
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