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Vecchio 18-01-2010, 17.11.18   #13
Uno
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Velocemente, poi torno sul resto appena ho un minuto.
"In" significa che entro nella cosa oggetto del mio credere-assaggiare.
"A" significa che sto considerando la cosa da fuori.

Quando credo in Mario, vuol dire che lo conosco talmente bene da entrare nella sua psiche (non è corretto ma rende), se credo a Mario lo faccio in base all'impressione superficiale che ho di lui, es ha un bel viso simpatico, decido di credergli.

In sostanza credere è meno stupido di quello che comunemente si pensa.
Credendo in qualcosa (o a qualcosa, cambia il modo ma il discorso è uguale) entro in questa cosa, l'assaggio, il mio essere si prepara attraverso i servi che in questo caso sono le emozioni, una volta assaggiato se non è nocivo quella cosa la possono mangiare anche nei piani superiori del mio essere, quindi passa per la ragione e poi più su.

La ragione può mangiare direttamente solo cibi sicuri, diciamo impacchettati e confezionati (cose a cui tutto sommato si crede anche senza saperlo). Se non fa assaggiare nuove pietanze alle emozioni rimane limitata, mangia ma sempre la stessa minestra per quanto questa minestra possa essere varia.
Inoltre il cibo impacchettato non può essere mangiato da piani al di sopra della comune ragione.

Ah prima di lasciarvi continuare la riflessione, se credere è meno stupido di quello che sembra, il problema è credere-assaggiare e voler dare da mangiare alla ragione anche ciò che non le va dato perchè non adatto alla costituzione del momento: la si avvelena.
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