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Vecchio 28-01-2006, 19.55.29   #2
Ray
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L'unità sostanziale delle tradizioni è trascendente e non immanente. Ovvero essa può essere trovata, o meglio ri-trovata, solo tramite percorso ascendente.

Quindi il tentativo profano di "unificazione" tradizionale, o magari solo religiosa, sullo stesso piano dove sussiste invece la diversificazione, è da considerarsi, nel migiore dei casi, ridicolo. Nel peggiore, anti-tradizionale.

L'origine della Tradizione Primordiale e, di conseguenza, di tutte le tradizioni secondarie è sempre "non umano". Forse sarebbe meglio dire "sovra-umano". Le varie tradizioni infatti hanno in comune perlomeno il Principio da cui emanano. Ed è proprio sui Princìpi che infatti concordano tutte le tradizioni "regolari", dove per "regolare" si intende propio la concordanza dei Princìpi.

La Tradizione, emanando dal Principio e via via scendendo per i vari piani di manifestazione fino al contingente, è suscettibile di modificazioni ed adattamenti in relazione ai tempi, ai luoghi ed alle genti cui è rivolta.

La regolarità delle diversità, e quindi alla fin fine di una specifica tradizione, dipende dalla sua connessione con il Centro, con i Princìpi. Simbolicamente questa connessione è rappresentata dall'appartenza dei o del rappresentante di una tradizione al "centro del mondo". Limitandosi a qualche accenno (approfondiremo) figure come il "re del mondo" o "Melqui-Tsedek" vanno ricollegate anche a questo tipo di simbolismo.

Essendo il collegamento di cui parliamo riferito alla sfera "spirituale" esso è appunto trascendente... si consustanzia ad un livello più alto di quello contingente... e si riferisce ai piani "sovra-umani" dove avvengono, o dovrebbero avvenire, sia le emanazioni che le differenziazioni formali (da forma appunto)...

- continua - se ci sono interventi...
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