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Vecchio 25-02-2006, 20.46.39   #7
Ray
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Predefinito cicli cosmici

Una delle dottrine che si riscontrano in tutte le tradizioni, anche se più o meno sviluppate a seconda dei casi, è quella dei cicli cosmici.

Si potrebbe obiettare che l'aggetivo "cosmici" è già una specificazione particolare e che si dovrebbe parlare di dottrina dei cicli e basta. Tuttavia, se facciamo riferimento al significato tradizionale della parola "cosmici", scopriamo che "cosmo", opposto a "caos", si riferisce ad ogni possibilità di manifestazione, qualunque ambito più o meno ristretto si voglia attribuirgli di volta in volta.
Cosmo è tutto ciò che ha una "struttura" (vedi "costruire") e si riferisce indistintamente alla totalità dell'esistente come ad una sua particolare e specifica espressione.
D'altra parte ogni manifestazione contiene in potenza tutte le altre, essendo la singola specificità di una generale possibilità.

Traducendo quanto sopra si può dire che ogni cosa manifestata simboleggia sia il tutto che tutte le altre cose. E che la differenza che può risultare tra due specifiche manifestazioni non è altro che l'indizio della loro somiglianza e origine comune riscontrabile tramite sintesi superiore.
Infatti il microcosmo è l'immagine "umana" del macrocosmo e viceversa. E questo vale per qualsivoglia singola specificità... la quale, per analogia, rappresenta e contiene in potenza, tutte le altre... in ogni uomo c'è tutto il cosmo e nel cosmo c'è ogni singolo uomo... siamo fatti a Sua immagine e somiglianza...

Detto questo - spero si capisca, ma ogni ulteriore chiarimento è il benvenuto - risulta chiaro che dire "cicli cosmici" e dire "cicli" è assimilabile, non potendo essere i cicli atro che cosmici.


Data la legge di analogia, di cui una delle possibili espressioni è il famoso "come in alto così in basso", la faccenda dei cicli cosmici è applicabile a qualsiasi aspetto della manifestazione, oltre che alla manifestazione stessa. Questo fa di essa una dottrina fondamentale della Tradizione.

Uno dei possibili aspetti di questa dottrina è la sua applicazione in ambito temporale... quella più nota. La tradizione che ha sviluppato maggiormente questo aspetto, per quel che ne sappiamo, è la tradizione indù e forse sarebbe da continuare il discorso nella specifica sede.
Accenno solo che alcuni numeri che escono da questa applicazione risultano importanti anche per lo studio e la comprensione di altre tradizioni o dottrine... per fare un esempio, il numero 4320, che è strettamente connesso sia alla precessione degli equinozi, sia alla suddivisione in Yuga dei manvantara, secondo l'alchimia cinese è anche il numero di anni che un metallo impiega a diventare oro naturalmente... cioè senza che l'alchimista acceleri il processo.

Tornerò su queste faccende, un po' di qua e un po' di la... nel frattempo, se ci sono domande o se qualcuno vuol dare una mano...
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