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Vecchio 08-03-2006, 15.02.53   #8
Ray
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L'applicazione della dottrina dei cicli all'ambito temporale (piano di manifestazione del corporeo in senso ampio) comporta una visione del tempo molto diversa da quella "comune", che è dire occidentale moderna e, in questo caso, scientifica.

La visione comune del tempo è lineare... cioè il tempo si sussegue più o meno in modo costante... c'è un inizio e forse ci sarà una fine... e il tempo per così dire procede in una sola direzione. questa visione comporta che un avvenimento passato è concluso, non esiste più e nulla può interagire con esso.

La visione tradizionale invece è circolare... o meglio a spirale. E' un continuo susseguirsi di inizi che portano a fini che rappresentano altri inizi... questo a tutti i livelli. Indipendentemente da quanto ampio sia l'ambito considerato la visione tradizionale troverà un costante procedere ritornando... un rinnovarsi compiuto un percorso... un andare avanti verso il punto da cui si è partiti.
questo non significa che il tempo vada indietro... ma che gli avvenimenti, pur se diversi nello specifico, sono anche gli stessi in un ambito più generale.
Il mondo avanza verso la distruzione e rinasce dalle sue ceneri... la luna cresce splende cala e muore per ricominciare da capo... stessa cosa per i cicli vari all'interno del nostro corpo o nella natura... tutto insomma.
Il mito della fenice dice innanzitutto questo.

I cicli più piccoli (di ambiti minori) sono compresi in quelli più grandi, così come gli ambiti maggiori comprendono le loro parti. Inoltre tutti i cilci sono interconnessi in un unica enorme e complessa struttura (senso etimologico)... ed è proprio questo a fornire realtà alle cose... a fare cosmos dal caos.


La ciclicità della realtà produce la possibilità (e la necessità) dei Riti.

Siccome tutti gli ambiti, ampi o ristretti che siano, sono interconnessi, la mia azione, se voglio che sia Reale (cooperazione alla Struttura) deve essere ritualizzata... ovvero valere non solo nell'ambito dove sto agendo ma in tutti. Per fare questo deve richiamare... ripetere gli atti corrispondenti (analoghi) esistenti ai livelli più alti. I riti funzionano così... sono la ripetizione e il rinnovamento di atti cosmici o promordiali o eroici o antichi o qualcosa di più grande.
Nell'Eucarestia la comuniopne cristica viene ripetuta e rinnovata... non solo ricordata. Questo la rende sacra (sacrum facere... sacrificio) e quindi reale vera. Un atto non rituale, che non richiama nulla ma vuole valere di per se è un atto che non esiste (agitarsi a vanvera), che non è dotato di realtà (sacralità)... non ha struttura perchè non vi partecipa... non è costruire, è distruggere.

Bon l'argomento può risultare ostico... e non è facile da esprimere (per le mie limitate possibilità... non che sia impossibile anzi)... cmq qualcosa di connesso lo avevamo già detto in Religioni.
magari qualche esempio può chiarire... bon fate voi...
Ray non è connesso