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Vecchio 25-07-2007, 11.56.28   #5
RedWitch
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Originalmente inviato da Yoga Visualizza messaggio
La differenza è che sei ad uno stadio superiore a prima. .
Mi diresti cosa intendi per "stadio superiore rispetto a prima"?
Superiore rispetto a chi o a che cosa?
Dal mio punto di vista, conoscersi, significa semplicemente esplorare sè stessi in tutte le sfumature. Significa trovare lati che non si conoscevano, seppur li avevamo sotto gli occhi, significa prendere atto, che tutto quello che credevamo di essere non è nient'altro che un'illusione, che molto spesso quello che credevamo "buono" in noi, è lo specchio dell'esatto opposto.. significa guardarsi in maniera spietata a volte, e dover accettare che anche le "schifezze" che si vedono fanno parte di noi, riuscendo a non colpevolizzarsi (e qui sono dolori..) e riuscendo a perdonarsi..

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Originalmente inviato da Uno
la realtà nuda e cruda fa male all'inizio, come certi vini sono forti le prime volte che si assaggiano e certi gusti speziati ci riempiono talmente il gusto da lasciarci senza pensieri altri che il sentore di ciò che stiamo assaggiando.
Questa parte dell'articolo rende perfettamente l'idea della "botta" che si prende ogni volta che si riesce a vedere sinceramente una parte di cosa siamo.

Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Perchè si usa dire "essere se stessi"? Vuol dire che capita di essere altri da se stessi, altimenti non avrebbe avuto senso specificarlo. "Stesso" è una parola che si usa anche per dire "uguale", "è lo stesso...", "è uguale"
Quindi rapportando il tutto alla frase, "essere uguale a te", c'è un me che non è me, ma che può diventare uguale a me... lo so qui ho perso il 50% dei lettori.
Ecco ... faccio parte del 50% che hai perso ...
l'essere altro da me è abbastanza chiaro.. perchè lo sono tutti i giorni, .. un momento mi piace una cosa, il momento dopo non mi piace più.. il convivere (in maniera non del tutto pacifica ) di tutte queste parti, fanno sì, che appena ci si perde di vista per un momento si sia in balia di esse.
Credo che seguirle corrisponda al non essere sè stessi..
C'è pero' una parte, più profonda, che quando sono presente non permette alle altre di farsi i propri comodi.. una parte più "imparziale"... è a questo me che "l'altro me" (gli altri?) deve diventare uguale?
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