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Vecchio 01-09-2008, 23.38.53   #134
Ray
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Predefinito Nicola, Nic(c)olò, Nicoletta, Nicolina eccetera

Colgo l'occasione di prendere due piccioni con una fava (noi pigri cosa non ci inventiamo...) per continuare a far quattro chiacchiere sui nomi provenienti dalla nostra tradizione e pagare un gallo ad Esculapio (inutile complicanza questa... la realtà è che devo un favore ad un'amica). Ecco quindi un nome che forse non ha l'importanza biblica di altri, ma non per questo è meno impregnato nella nostra tradizione, anzi ancora oggi è più vivo che mai.

La forma più antica attestata in italiano è Nicolào, che è la trasposizione diretta del latino Nicolaus (la forma latina porta una "a" lunga e quindi vi cade l'accento tonico. Di qui la forma italiana Nicolau e, con una riduzione di "au" in "o", Nicolò, che è altrettanto comune di Niccolò, con due "c". Nicola è una forma più moderna).
Il nome latino riproduce quello greco Nikòlaos, nome antichissimo, composto da nik-, radice del verbo nikao che vuol dire vincere (nike=vittoria) e laos che indica il popolo.

Il primo termine del nome, per inciso, è comune ad altri nomi come Nikomedes (Nicomede) e Nikodemos (Nicodemo) e Andronikos (Andronico).

Il significato quindi dovrebbe essere "vincitore fra il popolo".

Alcune considerazioni: se da un punto di vista sociale il significato del nome indica ed augura successo e prosperità (non senza lotta però), da un punto di vista spirituale il significato è ovviamente analogo. Per coglierlo, come spesso è opportuno, aiuta trasportare per così dire l'esterno in interno... ed ecco che il popolo è la moltitudine interna in cui siamo divisi (i piccoli io se si vuole, o la "legione") e quindi il vincitore tra essi è colui che ha domato la pluralità interna fino ad aver ri-composto l'unicità. Questo il grado di perfezionamento spirituale che il nome augura.

Non si può concludere la seppur breve trattazione di questo nome senza un accenno alla seguitissima festa del 6 Dicembre, in cui bambini di tutte le età fanno e ricevono doni.
Il festeggiamento ricorda San Nicola di Bari, che per dirla tutta era San NIcola di Mira, città della Licia, dove il santo morì nel IV secolo. Tuttavia era diventato talmente popolare nelle terre bizantine che i baresi organizzarono una spedizione e, nel X secolo, si impadronirono del corpo del santo e lo portarono nella loro città. Fu in Puglia che si diffuse l'usanza relativa ai bambini, perchè girava la leggenda che il santo spesso avesse aiutato o salvato proprio dei bambini in pericolo (se i bambini non fanno festa (onorano il santo che li protegge) / gli taglieremo la testa).
Questa usanza si diffuse in molta Europa... sicchè Sanctus Nicolaus, che gli olandesi chiamavano in modo familiare Santa Claus, iniziò a portare doni a tutti i bambini buoni un po' dappertutto. Per la cronaca, gli olandesi emigrati in America trasformarono il mantello vescovile in una zimarra e la mitria in un cappuccio... con un tocco nordico, la slitta trainata da renne, fecero nascere quel Santa Claus che è poi tornato in Italia sotto forma di Babbo Natale.

Chiudo dicendo che c'è un'imporatnte connessione tra la faccenda dei bambini e il "vincitore fra il popolo", se guardiamo la cosa dal punto di vista spirituale. Infatti pare non si possa vincere la propria legione interiore (o entrare nel Regno dei Cieli) se non si diventa come bambini...

Ultima modifica di Ray : 01-09-2008 alle ore 23.41.01.
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