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Vecchio 08-02-2009, 20.21.40   #143
Ray
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Predefinito Arianna

Arianna è un nome antichissimo, la cui origine si perde nelle nebbie del mito, come per altro accade con molti nomi.
Percorrendo a ritroso la sua storia, troviamo che l'attuale versione italiana è derivata, attraverso il latino Ariadna, dal greco Ariàdne. Ai greci tuttavia, il nome è giunto da Creta (dal mito di Arianna, di cui parliamo dopo) ed è quindi di origine pre-greca. Non saremmo di conseguenza in grado di stabilirne il significato, se non fosse che i lessicografi greci ci assicurano che a Creta “adnos” corrispondeva al loro “hàgmos”, che significa sacro, casto, puro. E, siccome ari- è un noto prefisso greco rafforzativo (e non solo greco, ma comune a moltissime lingue antiche), Arianna significherebbe dunque molto sacra, o santissima, o molto pura.


In ogni caso, per approfondire la questione e cavare dal nome qualche maggiore indicazione, magari in linea con i temi che ci stano più a cuore, dobbiamo andare ad dare un'occhiata più da vicino al mito, anche se di sfuggita.
Arianna era la figlia di Minosse, re di Creta, il quale era a sua volta figlio di Zeus, il che ci sta ad indicare una discendenza “regale” nel senso antico, ovvero divina. Era anche sorellastra per parte di madre del minotauro, mostro partorito da Pasifae, moglie di Minosse, a seguito di una specie di punizione voluta da Poseidone. Minosse infatti aveva chiesto al dio di fare uscire un toro dalle acque per poterglielo immolare, ma al momento del sacrificio, lo sostituì con un toro normale. Il dio allora, infuriato, fece sorgere in Pasifae una mostruosa passione per il toro... da cui la nascita del mostro, che fu confinato nel labirinto. In seguito alla conquista di Atene da parte di Minosse, Creta impose il sacrificio di 14 vergini (sette maschi e sette femmine) ogni nove anni, per saziare il minotauro.
Atene, stanca di pagare questo tributo, mandò tra i giovani Teseo, con lo scopo di uccidere il mostro. Arianna se ne innamorò e lo aiutò, consegnandogli il famoso gomitolo di filo, grazie al quale sarebbe stato n grado di uscire dal labirinto una volta ucciso il mostro.
Teseo, riuscì nell'impresa e Arianna fuggì con lui. Tuttavia egli se ne stancò presto e l'abbandonò su uno scoglio dell'isola di Nasso (da cui deriverebbe il detto “piantare qualcuno in asso”, per una curiosa assonanza o qualche errore di trascrizione).
Arianna fu però raccolta dal dio Dioniso e salvata. Secondo alcune versioni del mito Dioniso la sposò e le regalò una corona d'oro, capolavoro di Efesto. In seguito questa corona divenne una costellazione.


Il mito ci fornisce dei dati più precisi per interpretare il significato del nome dal punto di vista del perfezionamento spirituale. Arianna infatti, per amore, aiuta l'eroe ad uccidere il mostro e questo, simbolicamente, può rappresentare la prima parte dell'Opera. In seguito, abbandonata, dopo aver perso quindi ogni cosa che poteva generare attaccamento alla materia, diviene sposa di un dio e riceve da lui una corona d'oro, segno del raggiungimento di un ulteriore grado di perfezionamento. La corona che diviene costellazione, ovvero divinità anch'essa, indica il raggiungimento del massimo grado di perfezionamento possibile.
Ecco quindi che “santissima” o “purissima” è l'augurio di raggiungere il grado di perfezionamento spirituale corrispondente... cosa che collima bene anche con “castissima” se pensiamo al mistero divino per il quale la donna-dea concepisce pur rimanendo “casta”, come se ci fosse un grado di purezza oltre il quale non ci si sporca più. Comunque sia, quel che trovo molto interessante in questo nome, è che grazie al mito (se interpretato dal punto di vista di Arianna... molte altre, più dettagliate e migliori interpretazioni sono possibili) si è di fronte alla descrizione, seppur simbolica, di tutto il percorso necessario allo sviluppo del significato portato dal nome.


Concludo informando che il 17 Settembre si ricorda una Santa Arianna, martire in Frigia attorno al secondo secolo e dedicando a tutte le Arianne i seguenti versi di Lorenzo de Medici, che rappresentano l'inizio del “Trionfo di Bacco e Arianna” che, lungi dal rappresentare un'esaltazione dell'amore terreno come in molti hanno creduto, canta una concezione mistica dell'amore, un'aspirazione dell'anima ad un'ascesi spirituale.


Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un dell'altro ardenti:
perchè 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.


PS: scusate ancora il mostruoso ritardo, dovuto anche a questioni logistiche (trasloco). Adesso dovrei essere in grado di seguire la cosa in tempi accettabili.

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