Discussione: L'ipocrisia
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Vecchio 24-06-2009, 22.28.33   #11
stella
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Se l'ipocrisia generale è lo specchio della media dei comportamenti dei singoli e se quella del singolo è lo specchio di quel che accade dentro di lui, la tua definizione iniziale va rivista. Ossia andrebbe valutato quel "voluta" riferito alla doppiezza.

L'ipocrita, nella sensazione che mi da, è sempre al limite del rendersi e non rendersi conto della distanza tra quanto dice e quanto fa. Spesso accade che questa consapevolezza si riduce via via che il comportamento ipocrita diviene abitudine. Quando si "pizzica" un'ipocrisia, la reazione se non è di violento rifiuto, è spesso a metà tra la negazione e lo stupore.

Chi ci impedisce di ammettere le nostre debolezze... ossia chi ci spinge ad essere ipocriti? La generale rimozione dell'ombra. Che poi porta all'innalzamento della comune opinione che assenza di ombra=bene. Non esiste opinione più pericolosa.

D'altra parte... chi ha avuto un minimo a che fare con se stesso sa che integrare lati d'ombra richiede dei notevoli sforzi di tipo morale. Lo si diceva mi pare in altri tread che più la consapevolezza aumenta più aumenta l'etica no? Ma ci vuole comunque uno sforzo morale per aumentare la consapevolezza.

Quindi ritengo che il meccanismo del raccontati che non hai quel lato e non accorgerti che agisce per conto suo, rafforzato dal chiedi continuamente l'altrui riconoscimento sulla tua purezza predicando quel che poi non sei in grado di fare e che fai di nascosto, non sia solo sonno.
Io penso che in fondo si sa di avere quel lato e a quel lato si è anche affezionati, solo che per la maggior parte del tempo si cerca di ignorarlo e soprattutto di farlo ignorare agli altri.
Se non si cercasse sempre l'altrui riconoscimento forse tanta ipocrisia scomparirebbe.
Comunque penso che ci sono persone che sono inconsapevoli di questo meccanismo e sono convinte che se si raccontano che il loro lato nascosto o ombra che dir si voglia non esiste e questo agisce per conto suo non pensano affatto di poter essere definite ipocrite perchè non si sentono così, e ci sono persone che sanno di esserlo, cioè consapevolmente predicano bene e razzolano male.
Per esempio i sacerdoti che hanno fatto condannare Gesù, se l'hanno fatto convinti che quella era una cosa giusta secondo la legge, o non avevano capito nulla di Dio ed erano in buona fede oppure temevano di essere smascherati e di perdere il loro potere, infatti Gesù chiamava loro e la gente come loro "sepolcri imbiancati" belli e irreprensibili di fuori e marci dentro.....
Persone che si servono di una cosa che per definizione dovrebbe essere buona solo per acquistare potere e rispettabilità e far prosperare il loro lato nascosto, se non è venuto loro nessun dubbio, nessuna crisi di coscienza, nessun rimorso, può significare solo che è quello il lato principale del loro modo di essere, e in questo sono coerenti.
Ma non avere il coraggio di ammettere di aver sbagliato e cercare di correggersi significa amare troppo il proprio errore e per questo si rivestono di buone intenzioni e di una buona facciata, per lo scopo di poter perseverare con il consenso degli altri.
"Errare è umano, persevare è diabolico", è putroppo e proprio questo che ci vedo.
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