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Vecchio 22-04-2010, 00.27.50   #15
stefano
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Scusatemi se salto alcuni interventi, ma ho bisogno di riprendere il filo del discorso e chiarire alcuni altri punti per poter arrivare ad esporre le mie riflessioni sull materia prima. Quando ci arriverò vedrete che direttamente o indirettamente risponderò anche alle domande saltate.

Innanzitutto precisiamo una cosa: per materia prima qui intendo la materia da cui partire per produrre la Pietra, senza per adesso pronunciarmi se questa sarà poi parte della Pietra o meno. Insomma che sostanza usare. Da questa sostanza poi si dovrà procedere con le varie operazioni (argomento forse di altri tread), che in linea di massima consistono nell'estrarre da questa materia prima quel famoso spiritus mundi, o quintessenza, che poi si dovrà concentrare ed improgionare nella Pietra, qualunque sia la sua natura.
Abbiamo detto che questo Spiritus è contenuto in qualsiasi cosa. Tuttavia, evidentemente, si parte dal presupposto che vi sia qualcosa da cui sia più conveniente estrarlo, o perchè ve n'è di più, e/o perchè è più facile da lavorare in tal senso e/o perchè unico possibile da lavorare. Unico o parte di pochi.

Chiarisco anche perchè spesso per Materia Prima si intende invece quella che dobbiamo estrarre, questa quintessenza, che poi in effetti sarà la base della Pietra, se non la Pietra stessa.

Torniamo al rapporto che sussiste tra l'alchimista e il lavoro che fa. Abbiamo detto che sono correlati ed analoghi e che le trasformazioni avvengono in entrambi gli ambiti e sono indotte da un ambito e l'altro e viceversa.
Risulta plausibile quindi che, se consideriamo l'operatore, nel suo ambito, sarà egli la materia prima, dato che non può partire altro che da se stesso.
Questo però implica che la stessa correlazione che ci sarà nell'operare sia presente anche nelle materie di partenza. Ecco quindi che la materia prima da scegliere dovrà avere una correlazione analogica con l'operatore.

Non so se si capisce quel che intendo... ma se mi sono riuscito un po' a spiegare, dovrebbe risultare evidente il perchè possiamo escludere in partenza qualsiasi parte dell'operatore, fluido corporeo o altro che sia.
Egli è già tutto, materiale e sottile, materia prima dell'opera e parte integrante della stessa, quindi l'appoggio materiale "esterno" dovrà avere altre origini... e inoltre, se nell'operatore tutto dovrà avvenire tramite ciò che è contenuto in lui, ossia nel microcosmo, per conseguenza tutto ciò che avviene nell'atanor dovrà non far parte di lui, quindi escluderei anche successivi apporti di parti corporee.

C'è ancora un'altra questione (ce ne sono varie, ma per il filo del discorso) e cioè che deve mantenere la correlazione tra il "grado evolutivo" di partenza dell'operatore e quello della materia prima, dato che poi il processo dovrà andare di pari passo.

Se queste mie riflessioni hanno fondamento esse producono tutta una serie di implicazioni...
puoi spiegarmi meglio quanto ho evidenziato?
stefano non è connesso