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Vecchio 22-04-2010, 11.05.52   #16
Ray
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Originalmente inviato da stefano Visualizza messaggio
puoi spiegarmi meglio quanto ho evidenziato?
Ci provo Stè, non è semplice, ma siamo qui per parlare quindi non dubito che alla lunga se occorre riusicremo a capirci.

Dunque, ci sono due lavori, anche se in realtà è un solo lavoro, e sono quello che l'operatore compie ai fornelli e quello che compie su se stesso. Da un certo punto di vista, quando quello ai fornelli è diretto quello su se indiretto e viceversa... ossia facendo la Pietra, grazie a quest'opera, l'operatore la svolge anche su se, anche perchè se non si traformasse anche lui non riuscirebbe a compierla.
Questo punto è fondamentale ed è importante che sia chiaro. Non è che semplicemente quel che compio nei fornelli si trasferisce in me, è un legame più profondo. Per compiere alcune cose devo trasformarmi io, ma contemporaneamente, quello che compio diviene in me. Insomma è un lavoro solo, ma che per via del metodo si scinde e ottiene in più questa famosa Pietra.

Ora, se questo è chiaro, è chiaro che la correlazione tra i due lavori, ossia il rapporto che sussiste tra i cambiamenti che occorrono nei fornelli e quelli nell'operatore, deve essere costante. Ad ogni elemento deve corrispondere un elemento nell'altro ambito... e tra queste corrispondenze deve intercorrere la stessa analogia.

Esempio banale... se il fuoco sotto l'atanor deve essere costante, l'altro fuoco interno, che non è lo stesso di quello dell'atanor ma corrisponde per analogia, deve essere altrettanto costante. Inoltre la stessa correlazione, che comprende anche delle differenze quindi, che c'è tra fuoco esterno e interno, deve suissistere anche nelle altre "coppie". Si capisce?

Questo esclude l'utilizzo di parti del corpo, fossero anche prodotti, come i vari fluidi, nel lavoro nei fornelli. Non nel lavoro su se, beninteso. Ma in quello ai fornelli si. Se per dire, nel lavoro su di me per un certo passaggio e per un certo tempo è importante chessò il sudore, ecco che dovrò trovare una sostanza analoga in natura che potrò usare nella parte estrena. Se io infilassi in un qualche alambicco roba che proviene da me questo provocherebbe la necessità di infilare in me qualcosa che proviene da fuori, il che almeno per quanto ne so io, è escluso dagli alchimisti.

Bon, se è chiaro, è possibile procedere alle riflessioni che da questi punti sono scaturite e soppesarle. E' evidente che quel che ho detto finora è passibile di essere corretto... non sono sicurissimo di aver centrato la questione in tutti i punti di vista che ho considerato, anche se su alcuni sono abbastanza certo. Tuttavia, fino a prova contraria o fino a che mi si sottopongano argomentazioni convincenti, questa è la visione migliore che sono riuscito finora ad ottenere.
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