Discussione: Equilibrio
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Vecchio 26-09-2006, 22.45.46   #12
Ray
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Avete tirato fuori tutti buoni spunti... provo a riprendere tutto assieme, per non andare in tante direzioni contemporaneamente... si rischia lo squilibrio sennò (haha).

Come è stato notato, in effetti esiste una gerarchia tra i due equilibri. Da una parte si dovrebbe lavorare su entrambi, dall'altra però il secondo richiede il primo... ricordandosi che il vero Equilibrio è la fusione dei due.

In ogni caso concentraimoci prima sul primo. Esso deriva dalla presa di contatto con l'ambiente. Quindi è connesso alla percezione. Migliore questa è migliore è l'equilibrio potenziale. In ogni caso anche un "addormentato" è capace di stare in piedi, almeno in certe circostanze... egli infatti percepisce l'ambiente. Però più si sveglia e meglio percepisce e più percepisce e più il suo equilibrio è migliore.
Ma non solo... come dicevo è un percorso di conoscenza. Infatti non basta percepire l'ambiente ma è necessario anche comprenderlo. Meglio lo comprendo più sarò consapevolemente in grado di mettermi in equilibrio con esso e di mantenere questo equilibrio, perchè comprendendo l'ambiente comprenderò i suoi mutamenti e sarò in grado di apportare la necessarie variazioni alla mia "posizione".

Infatti si tratta di "posizionarsi". Se ci si pensa, da un punto di vista psicologico, questo equilibrio dipende dalla capacità di comprendere il proprio rapporto con l'ambiente... di assumere e mantenere la posizione che esso ci permette, scegliendo anzi la migliore (più stabile) posizione tra tutte quelle possibili.

E' per questo che questo primo equilibrio, per non essere instabile, deve essere connesso al moto, al mutamento (anche e soprattutto psicologicamente)... perchè la mia posizione, nonchè la mia migliore posizione possibile in relazione all'ambiente varia in continuazione.

Il movimento "equilibrato" è quindi coerente all'ambiente in cui avviene. Come ha detto RedW viene considerato equilibrato psicologicamente colui che ha una reazione coerente a quello che gli accade... si commuove per una cosa commovente e resta poco perturbato da qualcosa che perturba poco (cmq occhio che è facile confondere... si può benissimo commuoversi mantenendo l'equilibrio)... quel che conta è la connessione all'esterno... un farne parte reale... non un distorcerlo internamente nei propri vissuti, che sarebbe uno squilibrio emotivo (si capisce? mah...)
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