Tiro su sta discussione perchè vorrei cercare di capirne di più...
Siamo così abituati a giudicare sempre, che si potrebbe definirla un'
identificazione continua... Se non si riesce a vederla distaccatamente, cioè constatando obiettivamente, è perchè siamo immersi nell'oggetto del nostro giudizio e la viviamo soggettivamente nel "mi piace/non mi piace". Dal quale poi ci formiamo i nostri giudizi per condannare o elogiare.
Mi pare che più si è identificati, più si tende a giudicare. Si è costretti.
Meno si è identificati invece, e più si è liberi di constatare obiettivamente, senza sentire il bisogno di emettere giudizio.
Non per niente infatti nelle partite internazionali l'arbitro è di una nazione diversa rispetto alle due squadre... proprio per non essere identificato (anche se si sa... gli inglesi ce l'hanno a morte con noi italiani...
)
Per contro invece i tifosi, che sono identificatissimi, non sanno constatare obiettivamente le azioni di gioco e finiscono per elogiare la propria squadra (in caso di vittoria) o arrivano perfino agli insulti pesanti in caso di sconfitta. E' ormai consuetudine infatti trovare il gruppetto di tifosi agguerriti fuori dalla sede societaria o ad attendere l'arrivo del volo all'aereoporto.
Insomma, mi pare che il giudizio umano e l'identificazione vadano a braccetto.
Diversamente, il Giudizio Divino và con la dis-identificazione...