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Vecchio 27-03-2011, 22.57.03   #102
Ray
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Sono mancato un paio di giorni quindi riprendo un po' il tema su cui sono rimasto indietro cercando di rispondere un po' a tutti. Anche se il post di Uno alla fin fine chiarisce tutto mi va di puntualizzare alcuni concetti.

Si passa sempre da un condizionamento all'altro NIke? Ma certo... lo stato in-condizionato è affar divino. Solo che i condizionamenti non sono sempre uguali, ci sono diversi livelli, gradi se vuoi, di condizionamento.
Prendiamo l'esempio di Daf del denaro. Se tuo figlio riceve soldi da te dipende da te per i soldi. Tu invece, sempre per i soldi (ambito di dipendenza) dipendi dal lavoro che fai. Siete su diversi gradini di una scala e tu stai un gradino sopra tuo figlio, ossia lui è più dipendente di te, più condizionato, e tu meno. Poi tuo figlio va a lavorare, come fai tu. Adesso lui non dipende più da te per i soldi, ma dal lavoro che fa, come te. E' al tuo stesso gradino. Forse tuo figlio non potrà diventare totalmente indipendente da tutto e tutti, ma certamente da te per il denaro si, e anzi tu, se non sei un padre degenere (e so che non lo sei, era un esempio) ti auguri che accada. Questa riduzione di dipendenza e acquisizione di indipendenza si chiama crescita.
Veniamo all'opinione che l'altro ha di me... che poi, come per altro dici, non è che proiezione delle mie paure/desideri eccetera. Roba mia messa nell'altro... roba che mi condiziona. Se mi condiziona significa che, assieme a mille altre cose, determinerà le mie scelte. Se ne divento indipendente, l'opinione che l'altro ha di me non condizonerà più le mie scelte, che pure restranno condizionate da molto altro. Ma raggiungere questo stato, quel fare per se di cui parla Uno, è possibilissimo e, aggiungo, doveroso.

E veniamo al fregarsene... termine che non ti piace (questo ci può stare) ma che continui ad usare a modo tuo, nonostante io abbia spiegato bene come lo intendo. Non è vero che se me ne frego sono già indipendente. Se sono indipendente dall'opinione altrui la considero senza problemi e poi, comunque, faccio come mi pare. Se sono ancora condizionato invece non posso non considerare, ma lo faccio con molti problemi e per poter fare come mi pare, devo fregarmene. Di qui il mio consiglio per restare centrati, per fare per se e non per quello che dagli altri speriamo di ottenere senza pagare dazio.... perchè a tutti piace l'approvazione altrui, ma chi non ne è condizionato è disposto a non ottenerla esprimendo quello che è. Chi ne è condizionato mette da parte questa espressione (col comunicare, con l'agire ecc.) pur di ottenerla (o credere di ottenerla). Ma attenzone, questo vale solo se so di essere condizionato, quindi ad osservazione effettuata. Perchè se non lo so non ho alcun conflitto in merito. Faccio come vuole l'altro credendo di fare come mi pare e stop. Non ho bisogno di fregarmene.

Ma fregarsene dell'altrui opinoine, Grii, oltre a non coincidere con il fregarsene degli altri come è stato già detto, è anche una cosa che scelgo io, quando voglio e su cosa voglio. Mica per forza su tutto. Se mi programmo per fregarmene di tutto sempre sono ancora più condizionato di prima. Se ho voglia di tradire ma penso che per me sia male perchè devo fregarmene e tradire lo stesso? Sarebbe una scelta, diciamo, infelice. No, intendevo che quando ho stabilito che fare ics per me è positivo e però Tizio pensa/dice che io debba fare ipsilon e mi rendo conto che fare ics per questo mi è difficile allora si che posso fregarmente positivamente e sfruttare di ocnseguenza l'attrito che deriva dallo sfregamento. Farò ics, me ne fregherò dell'opinone di Tizio e cercherò di ascoltare il calore derivante dall'attito e sopportarlo.
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