Discussione: Pensieri sull'amore
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Vecchio 29-09-2010, 16.56.26   #1
Edera
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Predefinito Pensieri sull'amore

Penso spesso banalmente e come al solito all’amore. E’ da un po’ di giorni che ci penso e ho visto dentro di me nuovi pensieri a riguardo, li metto in condivisione sperando tra una banalità e l’altra di riuscire a rendere cosa voglio intendere. Mi sembra abbia senso visto che il mio primo post ad Ermopoli verteva proprio sull'argomento.
Non sono sicura di riuscirci ma ci proverò visto che la vergogna di sé, è un male da estirpare come mi hanno insegnato.

Questo amore l’ho elevato a Dio, facendomi travolgere da passioni violente che mi trascinavano via senza lasciare niente di me, nemmeno l’ombra. Era una cosa talmente intensa nel mio sentire che ogni altra considerazione morale in merito cadeva a terra, sconfitta dal Dio-amore che tutto può e tutto trascina.
A un certo punto però colma di infelicità quanto di delusione per non aver trovato riscontro nel mondo di tale, sublime, romanzato sentimento ho iniziato a chiedermi perché stavo fallendo la missione. C’era qualcosa di sbagliato, non capivo cosa ma ne fiutavo l’odore. Come sono arrivata a fiutarlo non saprei credo origliando costantemente me stessa. In ogni caso l’importante è che qualcosa è mutato. Sarà stato Jung, sarò stata io, sarà l’età, sarà il tempo o forse tutte queste cose assieme ho iniziato a chiedermi cosa intendevo per essere innamorata. Ho scoperto che non so amare o meglio cercavo di amare me stessa attraverso l’altro perché da sola non ci riuscivo. A volte mi salgono fumi di rabbia verso i miei genitori perché ho capito che gran parte di questa mia incapacità di amare (e odiare) dipende da loro. Insomma ho scoperto l’acqua calda. Ma c’è una differenza ora. Anche prima credevo di avere delle falle da qualche parte e più o meno sapevo dove andare a cercare ma finché non le ho toccate con mano mica ci pensavo seriamente, adesso so davvero di avere delle falle, è diverso. Dicevo mi salgono i fumi ma come mi salgono vanno anche via, basta osservare i miei per capire che non è stata colpa loro e nemmeno dei loro genitori, è semplicemente una piaga antica quanto il tempo, con chi me la prendo dunque? Con nessuno, tanto vale rimboccarsi le maniche.
Ho capito che più che cercare la donna o l’uomo migliori dobbiamo cercare di migliorare noi stessi.
Ho capito che sono piccola come uno spillo, ho comunque bisogno degli altri e che tantissimi ce l’hanno ma si vergognano di ammetterlo perché si credono forti.
Ho capito che amare dipende dalla mia capacità di trattenere l’Amore senza farlo colare via dai buchi e non dall’amato/a.
Ho capito che l’unica utilità di trovare i difetti a chi amiamo serve solo a conoscere meglio me stessa.
Ho capito che per quanto assurdo possa sembrare in certi casi, l’uomo o la donna che si ha è esattamente quello/a che ci si merita.
Ho capito che siamo solo delle maschere e che l’importante è recitare la nostra parte in modo dignitoso, cercando di essere utile a me stessa e al mondo in cui vivo .
Ho capito che morirò.
Ho capito che fin’ora ho sempre vissuta immersa nella paura del giudizio e che l’immagine che conservavo con tanta cura non è che un vuoto simulacro.
Ho capito che solo ora inizio ad amare le persone che mi sono vicino perché ho visto la mia e la loro miseria.
Ho capito che non devo avere troppo pretese riguardo l’amore ma considerare ciò che di buono è presente in chi mi sta accanto.
Ho capito che finché l’amore sarà il mio Dio l’unico modo per sentirmi felice sarà quello di innamorarmi per poter proiettare continuamente, dipendendo sempre da altro.
Ho capito che le proiezioni sono come fantasmi e con un po’ di pazienza, chiedendo cosa vogliono portarci se ne vanno anche via.
Ho capito che la coscienza si sveglia impietosa e giusta ma poi bisogna sapersi perdonare. Questo non riesco ancora a farlo.
Non l’ho capito, senno sarebbe già così ma penso un giorno capirò che l’unica cosa veramente importante sono Io, non la mia maschera ma la mia essenza divina.
A quest’essenza divina vorrei dire che anche se sono un pochino sgarrupata ho capito che c’è e che un giorno andrò a trovarla senza lasciarla più. Vorrei dirle anche di portare pazienza e chiederle scusa. Non so bene perché glielo chiedo ma lei sì.
Tutto qua. Sperando di averci capito qualcosa :-)

Ultima modifica di Edera : 29-09-2010 alle ore 16.59.58.
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