Discussione: Branchi
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Vecchio 10-08-2005, 19.55.02   #12
Ray
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eh, lo dicevo che lo strumento non è del tutto adeguato a trattare argomenti così vasti... mi scuso con tutti per i possibili fraintendimenti, presenti e futuri. Tra l'altro non ci si è messi daccordo sull'uso dei termini. Provo a puntualizzare alcune questioni, sempre con la necessaria riserva sull'impossibilità di essere esaustivo.
Si parla di branchi e gruppi: necessariamente dobbiamo considerare il branco come una speciale tipologia di gruppo, dotata di particolari caratteristiche che la rendono oggetto di discussione. Il mio intervento voleva riallacciarsi a quelle particolari dinamiche, quasi sempre distruttive, sfiorate in alcuni interventi. Quindi certamente mi riferivo al branco. Nel tentativo di generalizzare, non riferendomi a tutti i meccanismi possibili di aggregazione, ma a quei particolari che provocano o possono provocare determinati comportamenti gruppali, ho fatto specifico riferimento ad una tendenza tipicamente adolescenziale la quale, se degenera in alcuni meccanismi può dar adito ai comportamenti di cui sopra.
Era si domanda se non si tenda a sviluppare l'identità del singolo. Quale altra identità si dovrebbe sviluppare? "identità" è un concetto strettamente legato all'individuo e dire "identità di gruppo" corrisponde ad un assurdo in quanto manca il soggetto cosciente dichiarante detta identità. E' sempre un rappresentante, o più rappresentanti, a "costruire" e dichiarare l'identità. Il gruppo, che sia branco o meno, esiste come immagine all'interno delle rappresentazioni mentali dei partecipanti e di coloro che, da esterni, lo percepiscono e lo pensano tale. Ma non c'è un entità "gruppo" che si dichiara tale.
Non intendevo, e qui mi sono espresso male, che il leader di un gruppo sia necessariamente il componenete più evoluto, nè che abbia meno bisogno degli altri. Ha solo un ruolo diverso all'interno di una stessa manifestazione. Tuttavia è colui che trascina, che traccia la rotta del gruppo, se così si può dire. Questa rotta è costruttiva se porta ad un'evoluzione, distruttiva altrimenti.
Completamente daccordo con uno quando si riferisce a sensi elevati che fungono da collante di "gruppi" e motivano il loro agito ed il fatto stesso che si uniscano. Non era mia intenzione trattare l'argomento, mi riferivo unicamente a quei meccanismi a cui, purtroppo, quotidianamente si assiste, e che possono lasciare basiti i più. Cercavo di chiarire come un gruppo, o meglio un branco, fondato sugli istinti basti a spiegare certe manifestazioni. Infatti, continuando ad utilizzare questo punto di vista, anche se limitato, le associazioni umane a cui si riferisce uno sono giocoforza composte da individui più evoluti, i quali non hanno bisogno di "appartenere" a branchi per prendere contatto con le loro parti animalesche ed imparare a dominarle, quando proprio non limitarsi a lasciarsene dominare. Coloro che ritengono unirsi ad altri per conseguire risultati superiori (gruppi religiosi ad es. ma, a vari livelli, anche molti altri) altrimenti conseguibili molto più difficoltosamente condividono una tendenza, magari un desiderio, non una necessità. Non hanno bisogno del gruppo per demandare responsabilità, semmai l'opposto.

Spero di aver chiarito, con il rischio dell'effetto opposto. Interessante discussione, continuerei volentieri, se c'è interesse.
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