Discussione: Passato... non passato
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Vecchio 31-01-2009, 21.49.23   #15
filoumenanike
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Faccio un esempio scemo (anche se ci sono vari tread sull'argomento, ma va bene rifare i discorsi, soprattutto come questi, che esce sempre qualcosa di nuovo): da bambino cado dall'altalena, mi becco un grosso spavento e mi faccio male.

Se non risolvo la cosa, se non recupero quel che ho lasciato nell'episodio, andrà a finire magari che ogni qual volta vedo un'altalena proverò paura, forse ci salirò lo stesso, forse no, ma in ogni caso mi condiziona. Mi condizionerà anche quando ci salirà sopra mio figlio, la mia tensione emotiva non sarà quella dovuta all'effettiva situazione, ma dipenderà in grossissima parte dall'evento che è occorso a me.
Quindo non sono libero di vivere le successive esperienze come nuove e non sono libero di fare come vorrei, perchè l'energia contenuta nel complesso ancora attivo mi influenzerà, poco o molto a seconda della quantità di energia contenuta (che corrisponde al grado di autonomia del complesso) e mi impedirà di vivere la cosa naturalmente e/o di scegliere come viverla e come comportarmi.

Se applichi la questione a cose meno settorializzate, ma che si espandono in grossa parte delle nostre esistenze, riesci ad avere una vaga idea di quanto siamo automatici e di quanto il nostro passato, determinando le nostre azioni e reazioni, ci tolga possibilità, fino a costringerci a fare ed essere in un certo modo e solo in quello.
Considera ad esempio quanta forza può avere la prima storia d'amore per una persona... e quanto poi, se non risolta, influenza tutte le successive. Esempio scemo se vengo tradito sarò sospettoso, anche se con questa nuova storia non sarebbe il caso, e magari la rovino. Se ampli il discorso hai una visione della faccenda (se non ti spaventi prima, haha).

Se invece ricapitolo (vedere discussione relativa alla ricapitolazione) e recupero tutte le energie lasciate nel passato, rendendo per così dire inattivo il complesso (o integrandolo che dir si voglia) ecco che non ho alcun problema a rapportarmi con le altalene. Mi ricorderò di esserci caduto, di aver provato paura e di essermi fatto male. Ma non proverò nulla adesso di ciò che ho provato quella volta.

Se proverò emozioni saranno emozioni nuove, di adesso. Che non potrei vivere se ho ancora quelle del passato.
Con quest'ultima frase potrebbe risultar chiaro la faccenda della libertà.
adesso ho capito, i condizionamenti sono frutto di esperienze non risolte nel passato e questo concetto va bene, ok
tuttavia se guardo indietro e mi vedo giovane felice, o alle prese con esperienze negative, risolte e elaborate, provo ugualmente nostalgia, malinconia e qualche volta rimpianto, non è umano tutto questo? elaborare un lutto, interiorizzaarlo non mi impedisce di pensare alla persona con tanta nostalgia, gli occhi si riempiono di lacrime, il cuore sanguina...forse vuol dire che non ho ancora interiorizzato o vuoll dire che sono una persona e soffro perchè così cruda è la vita?
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