Discussione: Volontariato
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Vecchio 29-04-2009, 09.15.32   #3
Edera
Bannato/a
 
Data registrazione: 28-04-2009
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Grazie mille Uno della risposta.
Ci ho riflettuto ieri sera e credo di poterti rispondere in coscienza così:
Non è una scelta dettata dall'esigenza di sentirmi buona e brava, questo posso affermarlo con una certa sicurezza.
Meno sicura invece sono riguardo l'aspettativa e cioè:
Mi aspetto qualcosa da questo percorso? La risposta è sì, mi aspetto un insegnamente di ordine spirituale, o comunque dei dati in più rispetto a quelli che avevo quando non osservavo da vicino la morte e la vecchiaia.
Perchè l'esigenza che ho sentito dentro, la molla è stata proprio questo, guardare da vicino queste tappe esistenziali e trarne degli spunti di riflessione per il mio percorso. Quindi da questo punto di vista io ho un'aspettativa, va bene? Va male? E' un'illusione? Non lo so ancora.
Però devo aggiungere un'altra cosa. Io tendo a considerare normale aiutare quando si può chi è in difficoltà, per esempio se avessi la possibilità di partire per l'Abruzzo un pò di giorni lo farei senza esitazione, ma non per gratificazione personale piuttosto perchè ho la convinzione ( una convinzione mentale) che la solidarietà tra esseri umani sia alla base dell'universo e di qualsiasi percorso spirituale, mi sembra un movimento 'spontaneo' e anonimo, spoglio di legami affettivi tra chi dà e chi riceve.
E' anche vero che non sempre fare il bene significa accontentare, anzi nei rapporti personali più stretti succede che fare il bene coincide proprio col non accontentare l'altro e smaltire personalmente una buona dose di sofferenza, almeno questa è la mia esperienza ed è proprio il momento che sto vivendo. Ne verrà del bene? Lo spero e sento che è così, nel frattempo 'tengo botta' (resisto)
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