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Vecchio 21-12-2009, 11.19.15   #9
stella
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Tuttavia la teoria , il principio astratto ,non possono essere gettati anzi hanno un ruolo importantissimo di condizione necessaria ma non sufficente e cosi' ma forse molto di piu' di piu' la prassi , l'esperienza .
Se io vedo un gatto nero e non ho mai visto altri gatti potrei teorizzare che tutti i gatti siano neri, fino a che non vedo un gatto bianco, allora devo rivedere la mia teoria.
Ma supponiamo che non abbia mai visto un gatto e che venga a conoscenza di cosa sia un gatto solo leggendo un libro attraverso le foto e la descrizione dell'animale: saprò allora l'ordine, la spiece e quante specie diverse ci sono che si diferenziano tra di loro, le varie razze conosciute ecc.cc., conoscenza che solo osservando un gatto non avrei mai potuto avere eppure teorica fino a che non faccio l'esperienza diretta del gatto.
Quindi non c'è un sistema di conoscere tutto, posso conoscere il mio gatto e teorizzare che così sono gli altri gatti, oppure sapere tutto sui gatti senza mai averne toccato uno.
Semplificando al massimo mi pare dunque che la conoscenza passi attraverso l'osservazione e l'esperienza diretta ma questo per forza si limita alla sola cosa che osservo, quindi non è intera conoscenza, nessuno ha la conoscenza intera, ma al massimo la somma delle conoscenze e delle osservazioni fatte da tutti fino a che qualcuno non scopre qualcosa di diverso sul gatto che nessuno aveva mai scoperto.
Invece la conoscenza di sè è l'osservazione di sè stessi ma anche per questa penso che solo la mia osservazione non sia sufficiente a definire me, può darsi che chi mi vede dall'esterno mi fornisca un'altra descrizione che io da me non vedo...
Una volta affermato di conoscere me stesso per analogia posso dire di conoscere anche gli altri in teoria......

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