Provo a razionalizzare da ferma, magari a ora di domani mattina me ne ricordo un briciolo
Quando arrivo in zona rotonda scatta il panico. (il resto del viaggio è in agitazione...ehbon)
Ho provato ad osservare un pochino, per quanto m'è riuscito e ho visto che mi manda parecchio in panico il mio istruttore che mi fa tenere accellerato fin quasi in rotonda (o perlomeno lo spazio che io percepisco come rotonda, in realtà ne siamo distanti) per poi farmi "frenare beeeneee"e mettere la seconda.
Freno pochissimo
mi sono resa conto che la mia mente va di colpo alle macchine dietro, anche se non le vedo, e frenare così mi par che mi vengano addosso....in realtà non stò inchiodando e comunque c'è un discorso di distanze di sicurezza per cui mi devo togliere l'ansia da macchina dietro..
Poi. Secondo punto.
Ho elaborato una teoria (
)
Se arrivo a una certa velocità sotto la rotonda quando freno bene e scalo arrivo verso lo stop con, i9n teoria, sempre il piede sul freno e magari (ma qui non sono certa) la frizione ancora a metà.
Se arriva una macchina frizione-freno-mi fermo, se non arriva la velocità è sufficiente per passare dentro prima che arrivi una potenziale macchina.
Se invece freno molto prima, come faccio io, scalo in seconda ma arrivo alla rotonda quasi per inerzia, quindi se non c'è la macchina in arrivo sulla sinistra faccio fatica a riprendere la velocità e nel mentre, magari, arriva quella che in rotonda ci è appena entrata.
E io faccio come i bimbi quando giocano a prendersi e stanno per essere troccati...lancio le braccia in sù gridando "alìbandus!!!"
Insomma, mi pare una follia, ma la velocità (e non la fretta
) è necessaria ad avere i tempi giusti per non incartarsi in situazioni ibride tipo arriva-non arriva-freno-non freno-masonquasiferma-metti la prima-bloccati-parti-oddiovogliol'abbonamentodelbusavita.....
Altra cosa invece è la posizione mentale.
Guidare lo sà fare quella parte di me che è autorevole e alla quale io arrivo solo per rabbia o per puntiglio...un bel problema....