Discussione: Sogno O Realta' ?
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Vecchio 29-08-2010, 16.46.42   #26
Telemaco
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Sulle teorie, filosofiche e non...

se non reggono alle domande più immediate e generate dalla loro stessa formulazione vanno scartate eccome. Se invece reggono diventano o possono diventare sistemi e pian piano cercare altre domande. Reggere a una domanda può significare anche rispondere "non lo so", come fai tu sulla tecnica delle proiezione, perchè da adito a rispondere in seguito, non reggere invece significa arrivare, rispondendo, a negare qualche tesi o a mostrarne l'impossibilità, anche logica.


L'unica possibilità in questo caso è l'accettare più livelli di esistenza, anche solo della coscienza, ordinati gerarchicamente. Ad ogni proiezione il livello di esistenza del proiettato è maggiormente relativo del precedente.
Il sognatore iniziale fa un sogno, all'interno di esso tutti coloro che sono sognati e che vivono lo stesso sogno a loro volta possono sognare in una loro coscienza più limitata, anche se analoga a quella "intera" e non condividono con alcuno degli esseri di prima il loro sogno. A loro volta, gli esseri sognati da quest'ultimo potrebbero sognare sogni sempre più relativi e così via... come in un ologramma.

Se così non fosse, ossia il motivo per cui dico che è l'unica possibilità, avremmo una coscienza che si proietta in se stessa e la proiezione, a sua volta, si riproietterebbe in quella di prima (adesso io ti invito ad usare l'immaginazione e figurarti quanto ho descritto col limitato uso delle parole che mi è dato), il che è un assurdo. Non so se lo vedi (in caso comunque cercherò di spiegare meglio) ma questa potesi negherebbe la premessa, non esisterebbe nulla. La bolla di sapone di cui parlavo.

Quindi, più che tutto è uno, dovremmo iniziare col dire che tutto è collegato. Ovvero accettare il molteplice come relatività dell'esistenza, limitazione del tutto, dell'uno se vuoi. Dal punto di vista complessivo si, tutto è uno, ma questo lo hai potuto dire partendo dal limitato molteplice in cui esisti tu che pensi... e quindi ti è permesso esistere e pensare questa teoria pur in quella condizione di limitatezza che chiamiamo molteplice e non corri il rischio di una teoria che nega il teorizzante (che spero ammetterai essere un sofisma).

Concordo quindi che Tutto è Uno, ma ammetto il molteplice, anzi esso è necessario. E' una condizione gerarchicamente inferiore all'uno, se vuoi risultato di proiezioni, ma assolutamente esistente, seppure in un grado maggiore di relatività (si potrebbe dire meno reale... ma qualcosa può essere meno reale pur esistendo benissimo).

Insomma, il succo è che si arriva al tutto è uno anche senza negare che ci siamo.

Se ci pensi, adesso il parallelo col sogno regge meglio (anche se c'è ancora da aggiustare).
Io non credo si possa mai negare una tesi semmai se ne può contrapporre un'altra, altrimenti l'altra dovrebbe essere una certezze/verità assoluta e io non ne conosco.

Molte delle cose che dici mi trovano d'accordo e se non sbaglio le avevo anche già accennate.
Avevo parlato infatti di livelli di consapevolezza che si sovrappongono nel sogno lucido (quelle che tu chiami diverse gerarchie)
Avevo affermato che tutto ciò che esiste è reale , quindi anche le illusioni sono paradossalmente reali.
Avevo ipotizzato l'effetto matriosca del sogno che contiene a sua volta un sogno.
Avevo affermato che la moltepilicità esiste eccome in tutto ciò che abbraccia l'UNO.
Per me UNO e Totalità sono sinonimi della stessa cosa.
Se ci pensi un TUTTO non può essere veramente "un tutto" se non fosse "un UNO" o se escludesse qualche altra cosa fuori di sè.
Quindi forse la definizione corretta dovrebbe essere che Tutto=Uno (oppure un tutt'uno)

Molteplice è un concetto che può esistere solo attraverso una percezione di separazione tra le cose, come noi e la molteplicità dell'universo manifesto.
Ma questo potrebbe essere un errore della nostra percezione limitata.
Se esistesse solo la coscienza e noi fossimo molteplicità di sogno, la percezione di essere separati potrebbe essere una delle leggi che sostiene il sogno stesso.
Altrimenti saremmo sognati come panorami senza movimento...

Quando parli del riflettersi del riflesso non so se ti ho capito , ma credo che sia lo stesso concetto di uno specchio di fronte all'altro, dove uno si rispecchia nell'altro infinite volte.
Solo che nel mondo dualistico servono almeno due specchi, mentre l'UNO basta a sè stesso.

Purtroppo noi possiamo fare paragoni utilizzando il concetto dualistico, è impossibile per noi immmaginare al di fuori di esso.
Devo ritenere pertanto che la coscienza che può riflettersi in sè stessa deve essere considerata un ipotesi impossibile da dimostrare.
A meno che non la paragono alla mia mente quando penso a me stesso immaginandomi in qualche situazione, dove essa si potrebbe dire che si riflette in sè stessa.
La mente immagina proiettando un'immagine e la vede perchè l'ha proiettata in sè stessa.

Inoltre se accettiamo il concetto di onnipotenza di Dio, dobbiamo accettare anche il fatto che essendo onnipotente egli può superare qualsiasi concetto in contraddizione, come riflettersi in sè stesso e creare un sogno/pensiero che si creda autonomo e separato da lui.

La mia ipotesi comunque non nega il teorizzante, perchè se il teorizzante è sognato, il suo pensiero arriva dalla coscienza ovvero dall'UNO e quindi è l'UNO stesso che ha elaborato il concetto, parlando di sè stesso.

Questo spiegherebbe indirettamente perchè molti illuminati affermano che noi siamo Dio.

Comunque grazie delle tue considerazioni che mi sembrano altrettanto accettabili in un contesto di ipotesi.

Ultima modifica di Telemaco : 29-08-2010 alle ore 17.11.10.
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