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Vecchio 22-07-2008, 17.01.53   #3
RedWitch
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Anche io sono d'accordo con quanto dici Astral, e' piu' semplice vedere cosa non va nell'altro piuttosto che essere onesti e vedere cosa c'e' da fare su se' stessi... oltre al discorso che faceva Kael sulla pigrizia, io penso che si faccia prima a vedere nell'altro, e' piu' immediato, siamo spettatori del comportamento altrui, mentre osservare noi stessi (soprattutto farlo onestamente) e' un lavoro che bisogna imparare , al quale non siamo abituati. Una volta, un amico mi ha detto una cosa che non ho piu' dimenticato e che cerco di tenere a mente quando mi scappa di guardare (e magari criticare) gli altri: mi disse che guardare fuori puo' andare bene, ma , senza dimenticare che noi siamo uguali.

A me verrebbe da dire che chi uccide non e' uguale a me, o chi ruba , ma in fondo.. oggi vedo bene che potenzialmente e' vero che abbiamo tutto dentro, e che sebbene io senta certe cose lontane da me, mi potrei un giorno trovare a farle, per contingenza o chissa' che altro... (mi auguro proprio di no.. pero' non posso escluderle a priori).

Quel "..... noi siamo uguali" mi permette di non dimenticare che se vedo il mondo che va al rovescio, non ho nessun potere per poterlo cambiare, ne' e' giusto pretendere che siano gli altri a cambiare, ma qualcosa posso fare.. partendo da me.

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