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Vecchio 26-03-2008, 18.56.50   #1
jezebelius
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Predefinito L'utilizzo della frusta per la punizione

Stanotte, questo sogno mi rimasto impresso.
Appena sveglio l'ho trattenuto, cercando di individuare qualcosa che potesse essermi utile ma ho preso poco.
Insomma, davanti a me c'è la mia ragazza. La cosa strana è che non è libera nel senso che indossa una specie di armatura - ma non è una vera e propria armatura, somiglia più ad un manichino; una specie di copertura sagomata a mò di maschera di carnevale di Venezia - che la riveste lungo tutto il corpo. Il fine era quello di " togliere " questo rivestimento.
Le sono di fronte e in mano ho una piccola frusta. Dico piccola, nel senso di corta. Quelle che si utilizzavano, penso, per frustare gli schiavi a distanza ravvicinata.
Brandisco la frusta con difficoltà, nel momento in cui alcuni colpi le colpiscono il braccio sinistro e noto che non ne sono, poi, del tutto capace.
Ho un deficit che è quello di riuscire a tenere il pugno duro. Avverto un senso di colpa nel colpirla.
La scena si svolge all'interno della mia, odierna, camera da letto.
Subito dopo cambia.
Pur rimanendo all'interno della mia camera, questa volta però il " manichino" è faccia al muro, su di un mobile però che mi pare più un altare che altro, sempre con la maschera/armatura che riveste il corpo.
La frusta non è più quella " corta " ma è divenuta quella che si utilizza al circo, più lunga o come per colpire da molto lontano.
Anche qua faccio fatica ad affondare i colpi e noto che anche in questo modo ho difficoltà a maneggiare quello che è uno strumento per la tortura/punizione.
Noto ancora che ho difficoltà a mantenere il " possesso ".
La cosa si complica se penso che, nell'immaginario erotico ad esempio, il possesso può essere esercitato con qualsiasi mezzo, quindi anche con la frusta!

Provando a darmi una probabile interpretazione, potrei dire che si tratta, forse, di una punizione. Considerando la camera come la parte più profonda o almeno il luogo in cui ci son " dentro " maschio e femmina, posso fare riferimento ad una specie di impossibilità al controllo che vuole essere esercitato con la forza, pur rendendomi conto che, anche in questo modo, ho difficoltà, nel senso che non lo so ancora fare.
Avete qualche suggerimento?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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