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Vecchio 13-02-2009, 15.30.53   #3
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Costringersi, costringersi no, ognuno con i propri metodi coem sempre, però quello che volevo evidenziare era che noi ci presentiamo al mondo così come ci alziamo di umore la mattina. Invece dovremmo imparare a non farci influenzare dall'esterno e subire gli umori ma saperli regolare.
Se mi alzo storta una mattina e assecondo quello storto, che sforzo per me stessa ho fatto di migliorare, che presa di posizione nella mia vita sarebbe se non sono capace di mettere un rosa al posto di un giallo? Sentirsi a disagio con quello che si indossa non dipende da cosa vestiamo ma cosa pensiamo di noi stessi. Gonna o pantoloni è uguale ma se pensiamo a cosa presentiamo di noi in gonna o pantoloni allora cambia la faccenda.
Il potenziale che abbiamo nelle nostre personalità la vedo la stessa cosa su livelli diversi. Ma così in basso, inizando dall'armadio si può iniziare a capire questo cambio e gestione di abito/personalità.

E' il discorso del come vestirsi per un colloquio di lavoro. Io sono sempre andata vestita in una certa maniera e onestamente il 60, anche 70%, lo ha fatto l'abito, chiaro che l'abito si adeguava a ciò che volevo far passare anceh se non era tutto oro. Allora se posso condizionare gli altri con l'abito, posso condizionare me stessa coscientemente per ottenere dei risultati che desidero.

Lasciamo perdere la gonna che di per se è solo un limite mentale dell'epoca moderna, ma più in generale giocare con l'abbigliamento potrebbe aiutare ad imparare a gestire gli umori e successivamente le potenzialità.

Il discorso non esclude gli uomini che l'armadio non lo aprono se non è strettamente necessarissimo

Una volta che sappiamo gestire noi stessi, i nostri umori, le nostre personalità, potremmo avere due maglioni e 4 calze. Ma siamo anni e anni in là.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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