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Vecchio 01-06-2010, 16.34.39   #18
luke
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Versi 109-120 canto XXIX

Il canto descrive la decima e ultima bolgia del VIII cerchio, dove vengono puniti i falsari. A un certo punto Dante e Virgilio incontrano due personaggi: Griffolino d'Arezzo e Albero da Siena.
Albero da Siena spedì Griffolino al rogo accusandolo di eresia ma questo, una volta morto, venne giudicato e condannato per la sua vera colpa cioè quella di aver praticato alchimia.
Il testo spiega che nel Medioevo esistevano due tipi di alchimia 'naturalis', approvata dalla chiesa e volta alla ricerca dei metalli nobili come oro e argento distinti da quelli più vili come il piombo... E 'sofistica' che consisteva nel contraffare i metalli a scopo di lucro ingannando e frodando il prossimo. Griffolino d'Arezzo avrebbe praticato questo tipo di alchimia e quindi Dante lo avrebbe messo all'inferno.
Ma era veramente questo il tipo di alchimia praticato da Griffolino? La sua colpa fu semplicemente quella di ingannare gli altri spacciando per oro del metallo contraffatto o Dante vuole condannare la vera arte dell'alchimia?

«Io fui d'Arezzo, e Albero da Siena»,
rispuose l'un, «mi fé mettere al foco;
ma quel per ch'io mori' qui non mi mena.
Vero è ch'i' dissi lui, parlando a gioco:
I' mi saprei levar per l'aere a volo;
e quei, ch'avea vaghezza e senno poco,
volle ch'i' li mostrassi l'arte; e solo
perch'io nol feci Dedalo, mi fece
ardere a tal che l'avea per figliuolo.
Ma nell 'ultima bolgia de le diece
me per l'alchìmia che nel mondo usai
dannò Minòs, a cui fallar non lece».

Io fui Aretino e Albero da Siena mi fece
condannare al rogo come eretico,
ma non è stata la causa della mia morte a
condurmi in questo luogo. E' vero che io gli
dissi, per puro desiderio di scherzare :"Io
saprei innalzarmi in volo nell'aria"
E quello che aveva natura fatua e intelligenza scarsa,
volle a tutti i costi che gli insegnassi quest'arte
e solo perché non lo trasformai in Dedalo
mi fece bruciare da uno che lo considerava
come suo figlio. Ma Minosse a cui non è
possibile sbagliare, mi condannò all'ultima delle
Malebolge per l'alchimia che io praticai nella
vita terrena.>>
Personalmente credo che Dante condannasse l'alchimia "sofistica", con la quale si cercava di frodare il prossimo, non credo fosse contrario alla vera Alchimia, anzi: spesso nella sua Opera ci sono rimandi a simbolismi alchemici molto importanti, e come detta da Ray tutta la Divina Commedia può essere vista come la descrizione di un'Opera.
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