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Vecchio 12-02-2009, 10.57.18   #10
filoumenanike
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Quindi paga il doppio. Ma non solo... chi si vendica pur sapendo che la cosa gli si ritorce contro il doppio e che una fossa è per lui, ne consegue che è posseduto da un sentimento autodistruttivo che agisce per conto suo... insomma è invaso dalla propria ombra, posseduto appunto.
Lo diceva già Daf in altri termini... è l'isitinto di conservazione che mi salva... beh in effetti, quando la mente è posseduta, averne di istinti...

In ogni caso, se non si riesce a fermare la mente significa che troppe volte la si è lasciata amplificare quello per cui godeva, si è coltivato per benino il desiderio di vendetta. Certo che i desideri non van repressi, come nulla va represso, ma se un desiderio non ci piace possiamo ben non coltivarlo, in modo che non dia frutti. se l'abbiamo coltivato evidentemente i suoi frutti ci piacciono. Il rendersene conto potrebbe porre un minimo di distanza iniziale dal meccanismo e, reggendone la tensione, produrre una possibilità di lavorarci sopra.
la vendetta può essere paragonata alla giustizia? quando qualcuno reca danno o offende in qualsiasi modo la nostra persona, vedo normale ricorrere alla giustizia, mettere in pari le situazioni spiacevoli o con la legge o con quant'altro è necessario per difendermi, questo comportamento può essere paragonato alla vendetta?
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