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Vecchio 11-05-2009, 23.31.20   #4
griselda
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Una cosa che mi viene in mente a livello psicologico, anche se un po' traslata, è il rapporto coi genitori, in particolare col padre. Il quale è certamente maschio dominante nella tribù famiglia, almeno per quanto riguarda i figli (e quando non lo è son guai seri).

Nel caso egli impedisca o comunque renda difficile il soddisfare i bisogni, si produce il farlo di nascosto. Dalla marachella, al guaio serio, alla sana ribellione ancora non diretta, a seconda dei casi.

Qui però, essendo il livello un po' sopra l'istintuale, sarebbe da distinguere quando e fin dove va bene ed è funzionale alla crescita e quando no.
Posso entrare nel personale?
Perchè questa cosa mi interessa molto, stavo, l'altro giorno, pensando a questa cosa anche se in modo che non so bene ancora se si può collegare, ma mia madre aveva l'abitudine di nascondere tutto a mio padre, qualunque cosa, per non andare a discutere con lui, per non confrontarsi, nascondeva e ha insegnato a noi figli con l'esempio a nascondere tutto, (ma non solo ci diceva di non dire niente a papà) lui non sapeva mai nulla e noi non avevamo neppure un dialogo con nostro padre.
Lui il maschio dominante e lei la femmina che soddisfava i suoi bisogni di nascosto.
Ora che ho scritto questa cosa sento un motivo a molti dei miei comportamenti.
Sul libro di Ouspensky ho letto qualche giorno fa che alcuni modi di fare o emozioni che proviamo non sono nostri ma li abbiamo solo ereditati come esempio da chi ci ha allevati, aveva proprio ragione.
Ci sta secondo voi?
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