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Vecchio 01-02-2011, 11.57.57   #5
Uno
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Sullo sviluppo della mente concreta divergiamo di brutto Andrea basta dare un occhio ai tg. Se non ci fosse San Profitto Personale saremmo a poco più dell'età della pietra, qualcosa di simile ai paesi del terzo mondo.
Lo stesso vale su temi più nobili: se riesci a tracciare un filo realistico della filosofia occulta (intesa anche quando è più o meno divulgata) vedrai che la tendenza è a tutto meno che alla concretezza. Per fortuna c'è, come sempre è stato, chi tiene le braci sotto le ceneri per i tempi migliori.

Certo, pappagalli l'ho aggiunto io per evidenziare il senso della scelta di Leonardo, se fosse come hai interpretato tu avrebbe molto probabilmente, visti i tempi ed i luoghi ed i bestiari in uso, usato il maiale.
Leonardo ha usato la scimmia in più di una occasione e sempre per evidenziare il carattere imitativo dell'umano, cosa che è parzialmente riscontrabile nel pappagallo.

Sono d'accordo con le tue ultime frasi:
"Ognuno considera i libri e ogni altra cosa secondo la sua apertura o chiusura al suo Sè superiore.
E ognuno cita o non cita gli autori delle frasi che riporta secondo il suo livello di responsabilità.
"
Ma sono certo che non intendiamo la stessa cosa con queste parole.

Mi piacerebbe sentire da te come concili
"Di loro non resterà nessuna memoria"
con
"Il senso del finale (esoterico) era che tutto ciò che facciamo resta impresso nella Memoria della Natura"

Sai, a prima vista pare proprio che le due cose siano inconciliabili, forse non lo sono, ma sono curioso di sentire il tuo parere.


Per finire:
"Il dialogo era molto più lungo, ma ho riportato solo una parte"
Questo è uno dei problemi delle citazioni. Se tu citi parzialmente, prima di tutto, puoi estrapolare del pensiero di qualcuno ciò che pare avvalori il tuo, cosa che magari non è, secondo costringi chi volesse dialogare con te ad andare a vedere tutti gli autori che non conosce e/o a risponderti nella stessa maniera.
E' dialogare questo? Dal mio punto di vista no, è un giocare a chi ha la capacità di citare più lunga.
Inoltre io amerei parlare con Andrea, non con il tizio morto (o vivo ma che non sa neanche che stiamo parlando di lui) che ha scritto il libro x. Quello me lo sono già letto per conto mio.
Se vuoi apro un thread e porto avanti un discorsone senza dire una sola parola.... mia. Sono in grado, come sono in grado di rispondere ad ogni tua confutazione citando, ma poi tu ne trarresti soddisfazione?

Certo, dato che nulla è mai tutto negativo, voglio anche trovare il lato positivo delle citazioni. Se tu citi Gigi il Marsicano e Marietto che ti legge non lo conosce, Marietto potrebbe essere invogliato ad andare a cercare questo Gigi il Marsicano. Ma se tu citi in continuazione e consigli 3 libri ogni due parole, in che ruolo cerchi di porti?
Vorresti essere colui che indirizza, plasma ed istruisce? Ne hai la capacità ed è un ruolo che ti assegni da solo o ti è riconosciuto da altri e non puoi far altro che accettarlo?

So già che prenderai queste domande come provocazione, è un peccato perchè sono domande molto utili, io me le pongo sempre, soprattutto quando le persone mi cercano per avere consigli, consigli a volte difficili da dare. Quando qualcuno mi chiede il titolo di un libro da leggere su un certo argomento, "ci penso" 10 minuti, perchè un titolo sbagliato ad un certa persona può fare danni. Non ti dico poi quando non si parla di libri ma di vita o altro. Questa è responsabilità
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