Discussione: Bisogno di Aiuto
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Vecchio 12-08-2005, 13.07.39   #26
Ray
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Provo a chiarire quanto riportato da Seleparina.
Innanzitutto rimando al mio intervento per ricordare quanto detto a proposito dell'inopportunità di stabilire arbitrariamente un nesso causale dei meccanismi di cui si parlava. Questa inopportunità deriva dal fatto che, appunto, un rapporto diretto causa-effetto, in qualunque direzione lo si voglia stabilire, prevede una netta separazione di ciò cui si riferisce la causa da ciò cui si riferisce l'effetto. Separazione che, nel caso mente-corpo, non ritengo insita nella natura degli stessi ma solo nel percepito e nel pensato di chi ne parla.
Anch'io, naturalmente, sono con Uno nel preferire l'approccio olistico in quanto esso permette livelli di comprensione più elevati a proposito di ciò che si tenta di conoscere. La dualità che ho citato è innanzitutto discorsiva, anche se bisogna ammettere che, almeno ad un dato livello, quello specifico dell'esistenza corporea che permette l'auto-coscienza, essa sussiste. Infatti è solo in seguito che, tramite sintesi a livello superiore per la quale l'approccio olistico è ottimo strumento, la dualità scompare; o meglio viene "risolta" in un meccanismo di unificazione che man mano ci innalza ed innalza la nostra visione del mondo.
Per quanto riguarda quel che ho detto a proposito della gerarchia (parola oggi abusata, ma con una specifica connotazione da un punto di vista tradizionale) volevo unicamente intendere che, fino a quando ci si mantiene al livello in cui la dualitò mente-corpo resta valida, andrebbe stabilita o ri-stabilita quella gerarchia che vede la mente dominare sul corpo e non viceversa, come invece spesso accade all'uomo moderno comune, posseduto dai suoi instinti. Con i concetti di "gerarchia" e "dominio" non si vuole connotare positivamente, tantomeno negativamente, i due elementi così come, per analogia, sarebbe assurdo connotare negativamente le fondamenta di un edificio e positivamente il suo tetto. Le fondamenta sono necessarie al tetto. Basta non dimenticare che esse stanno "sotto" e che fungono da supporto mentre noi si cerca di vivere ai piani più alti possibile.
Per quanto riguarda i dubbi d Salaparina c'è da dire, prima di ogni altra cosa, che i meccanismi descritti da me e da Era coesistono sempre, proprio perchè non sussiste separazione vera tra mente-corpo, conscio-inconscio e qualsivoglia altra dualità si ritenga di prendere in considerazione. Certo è che, per intervenire, è opportuno agire sulla sfera più "alta" possibile, ovvero cercando di avvicinarsi, con l'intervento, più possibile all'origine del problema. Dal mio punto di vista un miglioramento psicologico ne provoca uno fisico molto più e molto meglio che nel caso invertito. Per quanto riguarda il come intervenre l'argomento è troppo ampio per essere trattato in questa sede. Basti dire, a mo di indicazione, che "colui che aiuta" dovrebbe essere in grado di suscitare in "colui che gode dell'aiuto" quei meccanismi di crescita già insiti in lui ma inficiati o solamente ottusi dal disagio che si presenta. Il come specifico dipende, di volta in volta, dalla tipologia del problema, dagli individui in questione, dalle condizioni ambientali e così via. Si deve quindi esaminare caso per caso da un punto di vista qualitativo, evitando di omologare un problema ad un altro solo perchè "appaiono" simili agli occhi dell'osservatore disattento.
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