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Vecchio 22-08-2006, 18.51.12   #21
griselda
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Di solito ad un bambino si dice, dopo che ha fatto un capitombolo o combinato qualche guaio:” ecco se stavi attento non succedeva!”
A forza di sentirselo dire si conviene che ci si debba preoccupare di ciò che potrebbe succedere. Si crea il senso di colpa per essersi lasciati prendere completamente dal gioco o da quello che si stava facendo, distraendosi da tutto il resto. Ma attento a cosa? Se gioco e voglio giocare la mia attenzione è tutta diretta a quello che sto facendo sto vivendo in pieno questa esperienza. Se invece mi preoccupo mentre gioco una parte di me non è divisa da me? È come se stessi giocando con un occhio solo perché l’altro deve stare attento che non capiti un guaio. La frase “se stavi attento” andrebbe interpretata diversamente slegandola dalla preoccupazione ma legandola all’agire con attenzione completa a ciò che si sta facendo senza distrazione dall’agire invece che dalle possibili conseguenze.
È possibile che siamo condizionati dal ricordo di quei capitomboli e di ciò che ci venne detto a quei tempi? E che quindi in noi è radicata la paura di agire per paura degli effetti delle nostre azioni? E che questo ci porta inevitabilmente a incontrare ancora ed ancora sempre le stesse paure?

p.s. non credo che diventare alcolizzati o annegarsi nell'alcol possa aiutare ad uscire da questo circolo vizioso anzi...!
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