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Vecchio 24-08-2006, 14.58.06   #24
stella
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Originalmente inviato da Ray
Scusa ma non concordo, anche se si tratta di una questione di termini. Il fatto è che molta della confusione in cui verte solitamente la maggior parte della gente dipende proprio dalla confusione che fa sui termini... che a sua volta dipende dalla confusione che fa sui suoi stati interiori. Dici infatti bene che per vedere la cose si deve essere lucidi, ma è proprio la lucidità che di solito manca... e spesso quella che si ottiene smettendo di bere e tornando a preoccuparsi è tutto meno che lucidità.

Preoccuparsi significa "occuparsi prima". Il che è un'ovvia assurdità. Tuttavia è quello che facciamo continuamente, invece di occuparci... ovvero affrontare la cose SE e QUANDO si presentano. Quindi pre-occuparsi vale solo per la seconda delle due situazioni che descrivi... quella che reputi non normale.
Inoltre sarebbe da ricordare che "normale" e "usuale" non solo non sono sinonimi, bensì opposti. Normale deriva da norma... e il comportamento usuale della gente è spesso "fuori norma".

Per utilizzare il tuo esempio, quello del trovare un lavoro, non è vero che ci si preoccupa del fatto che non si trova lavoro. Ci si preoccupa delle conseguenze. Lo stato di agitazione che correliamo alla "preoccupazione" non è dato mai da ciò che stiamo affrontando (o fuggendo) ma dal seguito possibile (ma non certo) dei suoi esiti... ovvero ci occupiamo prima di qualcosa che FORSE accadrà... che è il modo più sicuro per buttare via energie senza alcun ritorno.

Se sono senza lavoro posso occuparmene o meno, ovvero lo cerco o no. Se mi limitassi ad una di queste due azioni, la preoccupazione non si presenterebbe... il fatto è che mentre cerco lavoro o no, la mia mente vaga e indaga tutta una serie di possibili nefasti futuri, portandomi in superficie ciò che tendo a tenere "chiuso in cantina". Io poi, invece di concentrarmi su ciò che faccio, alimento la preoccupazione, lasciando briglia sciolta al pensiero associativo... ed ecco l'ansia.

Quel che è grave, per conto mio, è che per la maggior parte della gente, questo sia l'unico modo di muoversi... l'unica benzina che funziona. Senza preoccupazione, senza agitazione, col tubo che faccio (cerco lavoro o altro), ma mi limito a dormire.
E' vero: stiamo dicendo le stesse cose ma ho fatto un po' di confusione coi termini. In effetti preoccuparsi significa occuparsi prima...
Forse avrei dovuto dire che non è "nella norma" tenere la mente occupata con pensieri di possibili conseguenze che potrebbero o non potrebbero accadere.
E' molto difficile vivere e occuparsi del momento presente, la maggioranza dei pensieri va al passato o al futuro...
Comunque, come dici, sembra che questa sia l'unica benzina che funziona...
Ma anche qui è da distinguere: una "sana" preoccupazione per il futuro è uno stimolo ad agire, ma vivere continuamente nell'ansia e nella paura è patologico...
Per quanto riguarda la lucidità, anche qui è una questione di capirsi sul termine... di solito chi tende ad affogare le preoccupazioni nell'alcool non è mai del tutto lucido... vive in una specie di continuo torpore in cui "la normalità" è appunto affogare i pensieri per non pensare...
Ma qui il discorso si fa più complesso.
Per me una mente lucida è la facoltà di poter gestire i propri pensieri in modo costruttivo, e parte dal presupposto che non ci sia nulla che possa intorbidire o deformare questi pensieri, con sostanze che inibiscono o deformano in qualche modo le nostre facoltà mentali.
Ciao

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