Discussione: Incroci, memorie
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Vecchio 29-12-2009, 01.18.46   #1
Uno
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Predefinito Incroci, memorie

"Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie."
Albert Einstein


Non l'ho postato nella zona aforismi perchè in realtà vorrei usare questo aforisma solo per introdurre il discorso.

A me non piace la definizione che tutto è relativo, reputo più precisa quella che definisce che ci sono diversi punti di vista o quanto meno che per quanto tutto sia relativo in assoluto ci sono dei punti di incrocio, che durino anche un centesimo di secondo o meno, in cui le cose sono stabili.
Per una persona per un gruppo di persone di una certa età sapere di quei 7 anni, per quei 7 anni sarà una gioia (per rimanere nell'aforisma, poi nella realtà non è detto) e lo sarà in maniera stabile non in maniera relativa.

E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.

Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?
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