Visualizza messaggio singolo
Vecchio 11-10-2009, 12.38.52   #41
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Meno male, qualcuno ha capito quello che intendevo.
Non intendevo che bisogna spendere per forza quei soldi, che chi ne spende di più è qualcosa di ignobile, che chi vi è costretto sia ricco etc...
Intendevo che stabilirli come parametro di povertà è una forzatura.
Come allo stesso modo se una famiglia ha un'entrata media (che non quantifico, ma direi superiore ai 2.500... immagino due stipendi medi non super bassi o partime) e si spende più di mille euro solo per mangiare, ne spende un'altra cifrona di riscaldamento perchè in inverno tiene in casa 24 gradi in ogni stanza etc.... se poi non gli avanza altro non mi sento di dire che è povera.
Ognuno sceglie di spendere come vuole quello che ha a disposizione, ma se riesco a vestirmi normalmente non posso definirmi povero se non riesco ad avere il pigiama di seta, quello significa che sono sotto la soglia della ricchezza, ma non sotto quella della povertà.

Però è vero, dobbiamo stabilire cosa intendiamo con povertà, cosa intendiamo con sopravvivenza, cosa intendiamo con media-borghesia, cosa intendiamo con ricchezza.

Lasciamo pur perdere i confronti con i paesi sottosviluppati anche se dovremmo sempre pensarci e limitiamoci alla situazione occidentale.
Partiamo dall'estremo opposto. I ricchi oggi non sanno più come distinguersi in tale condizione. Una macchina costosa? Oggi la può avere (non è detto che l'abbia, ma può volendo) anche il ragazzino che ha iniziato a lavorare da un paio di anni e non è che faccia un lavorone.
Viaggi o vacanze esotiche? Rate e li fanno tutti.
Cibi particolari? Non dico la colazione da 1000 euro, ma volendo una cena particolare se la possono permettere in tanti.
etc etc...
Tant'è che c'è un evidente fenomeno che da un pò sto osservando, i ricchi (soprattutto quelli che a Roma definiscono burini rifatti, cioè arricchiti velocemente e non nati ricchi) quasi non dormono la notte per cercare modi con cui affermare la propria ricchezza. Vedi la cantante che paga una persona che la segue per tenergli il cappotto quando lo toglie o più in piccolo i personal shopper per esempio, ma potrei fare moltissimi altri esempi, anche a livello più basso.

Se questi ricconi hanno un "problema" (immagino i pensieri: "vorrei averli io quei problemi..." ) per distinguersi un motivo ci sarà.
Non sto dicendo che siamo tutti ricchi, non è vero.... ma viviamo almeno in alcuni settori della nostra vita come se lo fossimo.

Ripeto che più o meno spendiamo quei soldi (ripeto pure che non faccio io la spesa, ma quello è) ma mangiamo molto semplicemente e non buttiamo via nulla. In ogni caso non ci manca nulla, sia come nutrimento, ne come soddisfazione. Non andiamo dai contadini, ne mangiamo solo patate e fagioli (anche se a volte capita in inverno di cenare con un paio di piatti di minestra calda senza null'altro), ma mangiamo pesce, frutta, carne, affettati etc....
A prime vista il ragionamento di Gibbi è disarmante, effettivamente 300 diviso 30 fa 10 euro al giorno ed anche io pensandoci a mente fredda mi sono detto: "effettivamente pare poco".
Poi ragionandoci un pò (anche perchè la cifra non l'ho inventata)... capita il pranzo in cui mangiamo una pasta (magari pure un paio di piatti, per questo dicevo che mangio anche troppo) che condimento e tutto (vedi la ricetta di ieri) andrà a finire sui 3, massimo, dico massimo 4 euro. Ciò significa che avanza un euro o due per colazione, caffè o per mettere su un'altro pasto. Se durante la settimana fai più di un pasto di questo tipo ecco che anche quando mangi pesce, carne etc... la media torna.

C'è da dire una cosa fondamentale a cappello di tutto il discorso noi mangiamo così perchè questo è il nostro volontario modo di mangiare, non per risparmiare, sicuramente questa è la differenza principale.

Se uno considera il mangiare in un certo modo e per arrivare alla cifra di cui parliamo deve mettersi a dieta ecco che scatta il meccanismo mentale, rinuncia=povertà.

E questo non è proprio corretto, se ricchezza è non dover pensare assolutamente a come sbarcare il lunario (frase da mettere in studio) non è che qualche rinuncia significhi automaticamente povertà, altrimenti la media borghesia non esisterebbe più...... cosa che pare ci vogliano far credere per tornare sui due atavici livelli.

Sopra ho detto che dovrebbe essere il diritto di tutti andare in palestra, in piscina, cinema etc... ma quando a dei bambini fanno fare mille corsi, cosa che neanche nelle famiglie ricche succede, c'è una evidente esagerazione.

Bisogna con oggettività anche dire che hanno scelto bene il termine "soglia della povertà". Non ti dicono chi spende sotto di quella cifra è povero, ti dicono che li entri nella povertà, di fatto il colpo che ti arriva tra capo e collo è che se non spendi un tot sei povero. Se io fossi meno sicuro di me, di chi sono e di quello che voglio, correrei subito a riempire un paio di carrelli, visto che fortunatamente la possibilità l'avrei.

Leggermente O.t. le banche quando andiamo a chiedere un mutuo si basano su questi parametri, considerano che per forza per mangiare bisogna spendere un tot. per riscaldamento un tot etc....
Quindi o hai una entrata mostruosa e te la mangi tutta (non sei costretto, ma l'idea è quella) oppure ti attacchi, non è prevista l'entrata normale e una condotta "risparmina" (meditate gente)
Uno non è connesso