Discussione: La gente del Nord
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Vecchio 25-04-2010, 12.02.17   #11
Uno
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Filo parli di unità ma sei la prima a cercare di rinvigorire l'antagonismo che purtroppo esiste ancora in piccole minoranze retrograde e rozze del nord, come del sud... e a quanto pare anche del centro .

Nota che ultimamente (forse una piccolissima parte anche per merito di internet) il fenomeno della rivalità si è molto affievolito, come scritto sopra rimane appannaggio degli ignoranti (di tutte le latitudini).
Non si può negare che l'Italia paese storicamente antichissimo come nazione unita è giovane. In 1000 e rotti chilometri convivono influenze arabe, spagnole, francesi, austriaci etc... il che è una grande ricchezza da un certo punto di vista ma necessita di tempi lunghi per una reale integrazione a tutti i livelli.

Apprezzo l'intervento di Tina, oggettivo e non campanilista, che marca i lati negativi e quelli positivi della sua cultura. Io d'altro canto posso nella mia ventennale esperienza al nord dire che ci sono qui moltissimi meridionali perfettamente integrati con cui puoi avere a che fare per diversi motivi (amicizia compresa) e con cui non pensi a dove sono nati ma vedi ciò che sono. Possono avere l'accento diverso o qualche uso ma il tutto non da nessun fastidio e come detto sopra fa ricchezza.

Viceversa ci sono meridionali che pur abitando al nord da 40/50 anni conservano quell'aria e modo da fare da "guappo" da chi crede di aver capito tutto della vita e che poi inevitabilmente si scontra con la sua versione nordica opposta, cioè l'anziano (o a volte il giovane) ignorante.

Il napoletano in se e nello specifico sarà molto difficile che tu possa trovarlo in fabbrica Filo, lo troverai in qualche attività imprenditoriale (pizzerie, bar, pelletterie e negozi di vario tipo) o se come dipendente in posizioni non di manovalanza (medici, insegnanti, statali vari) se non quando sono nell'attività di famiglia che di solito tende a rimanere piuttosto chiusa: in sostanza se serve personale lo fanno arrivare dai parenti che sono rimasti giù, difficile che assumano.

Questo solo per dirti come stanno le cose, senza nessun intento di critica, io rispetto tutti quelli che vivono onestamente che siano del nord del centro o del sud.

Il discorso dei prezzi è importante altrochè, lo stato non può fare due pesi e due misure, il settore privato generalmente non lo fa infatti.

Non riesco a capire cosa potrebbe essere di male se ogni regione si gestisce direttamente le entrate e poi manda a Roma quello che serve per lo stato ed eventualmente per aiuti a regioni temporaneamente in difficoltà. Forse non sai che ci sono regioni a statuto speciale ( Val d'Aosta, Trentino, Friuli, Sicilia e Sardegna) che già si gestiscono per una gran parte, in questo modo le altre regioni sono per forza di cosa svantaggiate. Rendiamole tutte autonome pur rimanendo dentro lo stato e parte di uno stato unito.
Con il tempo la cosa potrebbe avere notevoli vantaggi anche a livello politico, le elezioni regionali e provinciali oggi sono poco più di un termometro per sondare eventuali cambi di preferenze prima delle prossime politiche. Se la politica locale acquista più importanza il voto a persone sul territorio può significare qualcosa, il voto a chi non è inserito in correnti politiche nazionali può anche significare qualcosa a livello locale, con il sistema attuale non conta nulla.
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