Visualizza messaggio singolo
Vecchio 25-04-2010, 15.17.51   #40
Enoch
Ristruttura la casa
 
L'avatar di Enoch
 
Data registrazione: 21-03-2006
Messaggi: 305
Predefinito

Questo libro l'avevo "scansionato" parecchi anni fa.
Riporto un'estratto del cap.11 "Interpretazioni improprie dell'alchimia" sperando che l'autore non mi "castri" per la questione del (c):

Un diverso tipo di critica va riservato invece a tutte quelle interpretazioni spiritualiste o `tradizionaliste' che sono state avanzate in proposito: René Guenon e Julius Evola tra tutti.
Spezzeremo quindi una lancia in favore di quest'altra categoria di erudite interpretazioni che, pur non inquadrando correttamente la vera natura delle operazioni alchemiche così come si sono tramandate in Occidente, colgono tuttavia assai più da vicino il senso di una realizzazione spirituale intesa come reintegrazione nella divina beatitudine delle origini.
Le distanze non sono incolmabili, ma permangono notevoli differenze. Evola stesso, ad esempio, sulla scorta (li tradizioni e testi ermetici orientali - indiani e cinesi principalmente - ritiene possibili interventi trasmutatori su sostanze fisiche ma solo quale conseguenza del raggiungimento della perfezione interiore nella quale consisterebbe essenzialmente la pietra filosofale.
In questo modo si travisa la natura del vero processo alchemico nei termini propri in cui da millenni - dai faraoni a Fulcanelli - è venuto a formularsi nel Vicino Oriente e nel continente europeo.
A1 contrario di quanto sembra accadere per le consorelle orientali, la Tradizione alchemica occidentale vede invece l'evoluzione spirituale dell'operatore dipendere essenzialmente dal corretto procedere delle manipolazioni in laboratorio.
In entrambe i casi esiste uno stretto parallelismo tra operazioni sulla materia al crogiolo e il livello spirituale dell'artista, ma in Occidente la dinamica che sta alla base di questo rapporto va in senso esattamente contrario a quello previsto da Evola.

Riguardo all'influsso spirituale diretto che il compost in fusione ha sull'alchimista sin dalle prime operazioni, E. Canseliet, nell'introduzione a Le Dimore Filosofali, cita un passo rivelatore dalle Conversazioni sulle Scienze Segrete del Conte de Gabalis: Si forma in questo globo una polvere solare, che... essendo preparata secondo l'arte, diventa, in poco tempo, superlativamente adatta ad esaltare il fuoco che è in noi; ed a farci diventare, per modo di dire, di natura ignea.
Questo e altri passi dimostrano che dalla manipolazione fisico-chimica di particolari sostanze minerali sottoposte alla doppia azione del fuoco del forno e del fuoco segreto scaturisce un irraggiamento ondulatorio che agisce sull'artista stesso purificandolo e illuminandolo sulle operazioni da compiere.
Dalla corretta elaborazione al forno si produrrà poi gradualmente il compimento della pietra filosofale e solo dall'assunzione di questa la conseguente realizzazione fi*nale dell'artista.
Applicare gli stessi contenuti dello yoga, del tantrismo c del taoismo, ai testi della nostra tradizione ermetica ha condotto Evola fuori strada, e con lui coloro che come noi hanno voluto seguirne le tracce...
A. Savoret afferma senza reticenze che: I'alchimista non r un mago. Il fuoco che egli usa per la sua opera non è, malgrado l'opinione di certi moderni, il suo proprio 'astrale' È tuttavia un fuoco `astrale' se lo si intende da un certo punto di vista (nel senso di siderale, che viene dai lumi*nari, n.d.a.).(19)
Vogliamo portare un esempio pratico di questa travisante interpretazione in riferimento alle due possibili vie dell'Alchimia: la secca e la umida.
Enoch non è connesso