Discussione: Vienna
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Vecchio 16-09-2010, 16.44.06   #2
webetina
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Ci voleva Freud. Potrei dire che il sogno sia stato indotto da una lettura su Van Gogh ieri sera, ho trasferito le emozioni su Klimt, da cui Vienna, Palazzo di Frascesco Giuseppe su cui mi era passato per le mani un libro.Giro largo e credo di sapere anche perchè. Una identificazione nel dramma della vita di Van Gogh, che rifiutò sempre di accettare le convenzioni di cui era pieno lo stile di vita negli ambienti con cui mano mano venne a contatto, da Londra a Parigi, dal mondo ecclesiastico nel periodo del fervore mistico a quello degli ultimi anni di genio artistico, rimanendo legato ad emozioni provate nella sua terra d'origine costretto a lasciare per via delle scelte che spesso furono fatte dai famigliari al posto suo. Non fu vittima perchè seppe dare massima espressione di se in modo inconsueto, man mano con la sua arte, anche se non vendette mai nessuna opera, ma la vita gli fu anche un grosso fardello da sopportare. I colori e la luce dei suoi dipinti diventano lo scenario esteriore che fa da specchio al suo interiore, e ripassarlo mi colpisce, mi ferisce, mi induce al magone con cui ieri sera sono andata a letto.
Lasciamo stare che io non c'entro una mazza col suo genio, ma potrei dire che la smania e l'inquietudine che non mi abbandonano mai, anch'essi hanno sfogo nelle immagini notturne di bei paesaggi coi colori vividi rischiarati dal sole, in scene grandiose e luoghi eterni e solitari, nobili cavalli bianchi, splendidi purosangue, pennuti archetipici, stupendi giovani felini, ed emozionanti intensissime discese. Tutto enfatizzato, accecante che si alterna al buio e alle tempeste e alle discese rovinose. Il mio ex marito rappresenta colui che avrebbe sostenuto i miei studi e le mie passioni brucianti se solo io avessi avuto la forza di respingere ciò che non mi stava bene. Il bambino è insieme al padre, ma nei sogni gli impedimenti li creiamo non a caso, sono io stessa che mi separo da entrambi, non ero fatta nemmeno per fare la madre, sebbene oggi guardandolo non vorrei mai non averlo avuto. Per come ero già fatta o sviluppavo gli strumenti per mettere a frutto la mia passione, o mi dedicavo alla famiglia, non ero fatta per questa seconda cosa, ma venendo a contatto con un figlio e la bellezza che porta, ecco che ci si divide e si vive aspettando che si possa realizzare ciò che si poteva solo in piena libertà.Ma è tutto se...se...se...la vita ha avuto un altro corso, ho avuto altre possibilità, non poche, come faccio a spiegarglielo al mio inconscio?

Ultima modifica di webetina : 16-09-2010 alle ore 17.16.05.
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