Discussione: Correzione bozze
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Vecchio 04-12-2009, 21.23.21   #67
stella
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Marta, senza attendere un cenno di approvazione da parte dei suoi amabili interlocutori, facendosi prendere dall’agitazione e iniziando a gesticolare risponde prontamente:
“Il posto dove lavoro piace molto anche alle persone anziane che non sono costrette così a combattere con le diavolerie moderne, tessere tesserine e scanner davanti cui farle passare, bilance autopesanti, parlanti e perfino paganti. L'ambiente è a loro dimensione, si può ancora scambiare una parola, anche due, perchè spesso i clienti parlano con te, con quello dietro e con quello davanti, dici l'importo da pagare e ti viene risposto che la borsa non gli serve poi finalmente chi ti sta davanti prende il portafoglio, ma, per salutare la signora che sta uscendo, lo apre dalla parte sbagliata e tutto il contenuto va a terra ...oppure si dimentica di ritirare il resto quando non il sacchetto del pane .......e tu a sorridere, sempre, con nonchalance, tono di voce basso e sorriso... insomma, per farla breve ragazzi, mi manca la pazienza, a fine turno sono sfinita e di malumore, sempre nervosa".
Rivolgendosi direttamente a Fabrizio: "Nel mio lavoro non esistono schermi di computer, niente incontri virtuali, solo quei rapporti umani reali di cui parlavi prima, ma che stress..."
Fabrizio annuisce mentre Marta parla, anche lui sa che non è facile interagire con le persone, molte volte il suo atteggiamento nei rapporti interpersonali è stato di chiusura, eccetto che poche volte, come è capitato con Mark e Marta.
Li guarda un attimo, poi esclama: "qualche volta che venite a trovarmi nella mia reggia provo a farvi un ritratto, niente di troppo elaborato, per tenermelo io...
...oppure ve lo cedo, tu Marta mi puoi pagare con una pagnotta di pane, Mark invece...ah ecco, se decido di trasferirmi, mi regali una casa di quelle che costruisci tu!"
"Certo che devo essere proprio bello se un mio ritratto vale una casa intera.. " scherza Mark con una buffa espressione sorridente di chi sa il fatto suo, per poi tornare serio sull'argomento: "Comunque sì, i rapporti sono sempre più difficili in questi ultimi tempi, camminano tutti per strada ma non alzano mai lo sguardo dai loro piedi, vanno avanti dritti non voltandosi nemmeno se ti urtano… Ci faccio attenzione a queste cose, le persone con cui posso parlare guardandole negli occhi, oltre a voi e agli altri del clan, sono pochissime. Non per niente l'impiegato di stamattina non mi ha riconosciuto proprio perché mi parlava distratto, senza nemmeno staccare gli occhi dal suo pc... E quando alla terza volta che sono entrato e l'ho quasi costretto a guardarmi negli occhi, sembrava quasi a disagio..."
"Accidenti" esclama Marta divertita giocherellando con la collana di ametista gialla , " più galanti di così si debbono proprio inventare...per il ritratto di Mark una casa, per il mio una pagnotta..... ma guardatevi attorno giovanotti ...dove la trovate una rossa come me?" Mettendosi a ridere, lieta che la tensione che provava un attimo prima fosse svanita, continua sorridendo: "e solo perché vi voglio bene... un altro giro, offro io, cosa prendete?"
"No, stavolta tocca a me!" esclama Mark alzandosi prima di Marta, "Avevo detto che offrivo a chi aveva passato una giornata peggiore della mia e mi pare di aver sentito abbastanza...".
Con un sorriso divertito chiede:
"Cosa prendi, rossa? E tu, Fabrì?"
"Mah io un altro po’ di vino rosso, vedi anche se c'è qualche stuzzichino, qualcosa da mangiare, se no con due bicchieri a stomaco vuoto, rischio di finire steso..."
Lo scambio scherzoso con Mark e Marta ha messo Fabrizio di buon umore, cerca di assaporare bene tutte le sensazioni, non gli capita spesso di fare battute o di avere un sorriso come espressione del viso…
"Ancora un vino bianco, ma assicurati che venga servito freddo, grazie e ....beh, non posso assolutamente permettere che Fabrizio combatta solo soletto con gli stuzzichini ..." dice Marta con un sorriso alzando gli occhi al soffitto e, mentre Mark si allontana sistemandosi l'elastico che raccoglie i lunghi capelli biondi, si tende con il busto verso Fabrizio seduto alla sua destra.
"Sempre un piacere venire a casa tua con o senza ritratto. Sapessi quanto ti invidio .... una casa tutta per te, se le cose non cambiano e presto, questo per me resterà un sogno" e l'allegria di un attimo prima se ne va dal viso di Marta.
"Chiamala casa...se fossi stato più alto quasi non sarei riuscito ad entrarci tutto dentro....
Comunque per adesso mi basta, certo senza l'aiuto dei miei non avrei potuto permettermi neanche questo, però può essere utile per diventare più autonomo, gestire la mia vita in prima persona e senza discussioni continue coi genitori" continua Fabrizio, posando lo sguardo sul viso di lei per coglierne i tratti caratteristici, osservando i suoi capelli rossi con le sfumature dorate, vorrebbe prendere la matita in mano e buttare giù qualche schizzo sul foglio, respira in modo più profondo del solito.
C'è uno strano silenzio, Marta sente lo sguardo di Fabrizio su di sè e le sembra quasi di percepire il suo respiro.
Non si vuole intristire, si trova tra amici e si ripete che va tutto bene, che tutto si risolverà.
"Perché mi guardi e non favelli?" domanda a Fabrizio alzandosi nel frattempo e andando a inginocchiarsi davanti a lui che, sorpreso, muove velocemente le sopracciglia. Sta per dire qualcosa quando Marta lo interrompe avvicinando la propria mano alle sue labbra:
"Perché guardo gli occhi tuoi che sono belli" e completa la frase avvicinando l’indice alla punta del suo naso “Si può rispondere solo così ", finalmente vede comparire un sorriso sulle sue labbra.
"Dovresti farlo un po' più spesso, sorridere intendo, il tuo volto si illumina ... se ti potessi vedere in questo momento ....ti sceglieresti per modello, ne sono certa".
In genere i complimenti non lo imbarazzano, ma riceverli da una persona come Marta gli fa uno strano effetto, sente un calore inondargli la testa, vorrebbe dirle qualcosa per sdebitarsi, qualcosa che la facesse sentire veramente bene, invece riesce solo a tirare fuori un timido "grazie".
Mark, carico di bicchieri e patatine, torna vicino agli amici ma vedendo la scena fra i due si limita a posare gli stuzzichini sul tavolino per non interromperli.
Si sente di troppo, riaffonda nel divano, reclinando ancora la testa indietro e allentandosi la cravatta che porta più per necessità che per altro. Fa alcuni respiri profondi e cerca di scaricare le tensioni della giornata, pensando a quanto è bello avere un salottino condominiale dove ritrovare, oltre agli altri, anche se stessi...
"Eccoti qua" esclama Marta, mentre si allontana da Fabrizio e si dirige verso Mark intento ad allentare il nodo della cravatta "umh patatine... e basta?" prende il suo bicchiere e aggiunge: " Vado a prendere anche delle noccioline ". Mentre si allontana, Marta scorge sulla gradinata di fronte un gruppetto di persone che non vedeva da tempo, alza la mano, facendola ondeggiare leggermente per attirare la loro attenzione, e decide di avvicinarsi per salutare i vecchi amici: "Vi lascio soli un attimo ragazzi..."
Mark osserva Marta allontanarsi, poi si rivolge a Fabrizio: "Quello che ti manca credo sia solo una buona idea... Tu hai del talento, Fabrizio, non hai niente da invidiare agli artisti che vanno di moda oggi, hai solo bisogno di trovare la grande occasione per dimostrare quanto vali!" fa una pausa, sorseggia un po' del suo gin tonic, poi continua: "E per far questo hai bisogno o della fortuna o delle giuste conoscenze..."
Un po' pensoso Fabrizio inizia a bere il secondo bicchiere di vino, poi rivolgendosi a Mark riflette ad alta voce: "Si è vero quello che hai detto, però di persone che ti promettono mari e monti già ne ho trovate parecchie, poi al dunque non fanno niente, l'occasione per svoltare la sto aspettando, spero arrivi presto, intanto cerco di migliorarmi e di studiare il più possibile". Intanto comincia ad assaggiare le patatine portate da Mark.
Marta si avvicina al gruppo salutando con un sorriso: "Mi fa piacere rivedervi, tutto bene?" Qualcuno ricambia il sorriso e il giovane che sta parlando risponde appena con un cenno del capo, senza però interrompere il discorso che sembra interessare tutti. Sono compagni di Università, meglio sono ex compagni perchè si sono laureati da un po'. Marta intuisce che stanno parlando di lavoro, del progetto di un nuovo centro didattico forse, legge un'espressione soddisfatta sui loro volti, la colpisce l'entusiasmo nelle loro parole e d'improvviso il cuore comincia a batterle forte, il suo stomaco è contratto, l'imbarazzo la soffoca e qualcosa dentro le urla di allontanarsi. Indietreggiando piano senza voltarsi, fino a quando si sente abbastanza distante da loro, Marta si dice a voce alta: "Nessuno si è neanche accorto che sei arrivata, figuriamoci se notano la tua assenza ". Sente le lacrime spuntare ma ricaccia giù a forza quel groppo sforzandosi di stamparsi sulla faccia un finto sorriso, mentre raggiunge gli amici intenti a conversare.
"Un'incapace fallita, ecco quello che sei, hai trent'anni e l'unica cosa che ti riesce bene è la parte della single parassita, nient'altro".
Marta impreca contro di sè sempre a voce alta, incurante di interrompere il dialogo tra Mark e Fabrizio, è arrabbiata e trattiene a fatica le lacrime, raccoglie la borsa da terra e cerca dei fazzoletti che non trova: "Cento cose inutili qui dentro!" continua furiosamente a girare la mano dentro la borsa: "Non hai mai quello che serve, una nullità ecco quello che sei" si sfoga asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
"Beh che succede Marta? Ti hanno rubato tutte le noccioline?" chiede Mark sorridendo, cercando di strapparle a sua volta un sorriso e notando che fra l'altro se le è dimenticate: "Dai domani io e Fabrizio te ne compriamo un pacco famiglia, vedrai che scorpacciata!", e vedendola in difficoltà le passa una salviettina che avevo preso insieme alle patatine.

(continua)

Ultima modifica di stella : 04-12-2009 alle ore 22.00.16.
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