Discussione: Correzione bozze
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Vecchio 04-12-2009, 21.28.16   #69
stella
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Incrociando le braccia e strofinandosi le mani sulle maniche maglioncino per scaldarsi dai brividi che la scuotono all’improvviso, Marta prorompe in uno sfogo: "Non mi piaccio e non sono soddisfatta di come sta andando la mia vita, non provo alcuna soddisfazione nel lavoro al quale dedico una considerevole parte della mia giornata, tempo che ho sottratto e che continuo a sottrarre allo studio.... ma volevo l'indipendenza economica, non dover chiedere sempre danaro ai miei genitori e ho così scelto di lavorare e i miei studi sono rallentati" si ferma un attimo muovendo la testa da destra e sinistra facendo segno di no, e precisa: "fermati, è più giusto dire, perchè non do esami da mesi oramai."
Le parole sgorgano come un fiume in piena: "e voglio una casa mia, ma devo riuscire a sopportarne i costi, non intendo chiedere altro aiuto ai miei“ e rivolgendosi a Fabrizio, che nel frattempo ha sollevato le mani dal foglio: "scusa Fabrizio, nessuna critica ..." spostandosi in avanti e abbassando un po' la voce conclude: "sinceramente non comprendo il riferimento che entrambi avete fatto al mio voler essere come qualcun altro".
Mark fissa Marta negli occhi, vorrebbe trovare una frase ad effetto che possa aiutarla, ma fra sè e sè pensa che non sia questo il momento, la vede ancora scossa e piuttosto infreddolita. Lì c'è la sua giacca e per un attimo pensa che potrebbe prestargliela per scaldarsi, ma poi conviene che è meglio evitare ogni tipo di fraintendimento. Così si alza e va ad alzare un po' la temperatura del braciere virtuale, poi torna dai suoi amici: "Ne parleremo con più calma dopo Marta, ora è quasi ora di cena e vado a cambiarmi perchè non la reggo più questa cravatta!"
Poi, prima di andare: "Ah, Fabri, partitina a biliardo dopocena?"
"si ci sta bene una partitina, ma ricorda che dalle ultime volte che abbiamo giocato mi sono allenato parecchio, non sarà facile battermi stavolta"
Si gira verso Marta e la vede ancora assorta nei suoi pensieri, sembra un vulcano pronto ad esplodere, non è facile trovare qualcosa da dirle che possa realmente tranquillizzarla, allora riprende la sua cartellina e si alza: "Marta io vado a mettere qualcosa sotto i denti, dopo cena gioco con Mark, se ti va di venire... dopo la partita possiamo fare due passi... che dici?"
"Con molto piacere Fabrizio, grazie" gli risponde lei mentre saluta Mark che si sta allontanando: "farò due passi mentre voi cenate, ma sarò qui al vostro ritorno".
"Brava... mi piaci tanto quando fai così..." le dice Fabrizio e avvicinandosi a lei le dà un bacio sulla guancia: "a dopo allora" e con in mano la cartellina coi sui disegni si dirige verso le scale che portano al suo monolocale.
La dolcezza di Fabrizio le lascia una piacevole sensazione, "un ragazzo speciale" si dice, e si trova a ripensare a quanto detto prima a proposito della casa e dell'aiuto dei genitori, alla sua totale mancanza di tatto soprattutto perché il disagio di Fabrizio le è noto .
"Eppure non dovrebbe essere così difficile trovare un sistema che garantisca al giovane di poter andare via da casa uscendo definitivamente dalla rete di protezione familiare" commento tra sè e sè e ripensa alle parole di sua madre : "Da quanto ricordo è sempre stato così Marta" parole che dice quando la vede soffrire per la sua situazione di dipendenza.
Si alza e dirige i suoi passi verso la cascata, illuminata con fasci di luce sistemati nella roccia, il cui riflesso regala un gioco di luci nell'acqua che si spandono nell'ambiente circostante.
Le luci della sala ora sono tutte accese con un'intensità media, alcune zone con luci più soffuse in cui uno schermo traslucido sta trasmettendo una partita di calcio. Un sistema di controllo per l'ammortizzamento dinamico dei suoni rende silenzioso l'ambiente circostante anche se un gruppo di giovani sta esultando per il gol appena fatto dalla squadra del cuore.
Le paratie si sono chiuse ulteriormente ed un sistema di polarizzazione le ha rese completamente trasparenti, dal piano più alto della sala si può ammirare lo skyline della città. Un intenso getto d'aria pulisce le zone alte del soffitto e per un attimo le paratie sono allineate in modo da poter ammirare la splendida notte stellata.

Mark, conclusa la cena è tornato nel salotto condominiale, non c'è molta gente a parte alcune persone del condominio che stanno pulendo la sala, lavoro che si effettua a turno provvedendo anche a riempire i distributori di bevande, rifornire i vani per le vivande e ricaricare i dispositivi wireless. Dirigendosi verso una delle vetrate si accende una sigaretta nell'apposita area fumatori. Fa un paio di boccate, poi guarda la sigaretta fra le dita, la bronza accesa e il fumo che danzando lento e sinuoso sale verso l'alto come un serpente. "Certe cose cambiano sempre, altre non cambiano mai" pensa fra sé e sé osservando in faccia la sua dipendenza. Anche quei rollini di tabacco sono rimasti sempre gli stessi, a differenza dei sofisticatissimi impianti tecnologici di cui si sono dotati nel corso degli anni...
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