[Cubo]

provo a spiegarmi.

SE la RAI è servizio pubblico, si deve porre obiettivi di "qualita'" nei programmi che fa, deve appunto rispondere a dei criteri di servizio. piu' o meno come quando un ospedale pubblica la carta dei servizi e ti dice cosa ti offre, cosa devi aspettarti, quali sono i tuoi diritti... o il POF di una scuola. Sono "servizi", appunto. Se la RAI è servizio pubblico se ne infischia dell'auditel e fa programmi secondo quel criterio, anche se li vedono meno persone, e i costi li copre con il canone.

Se la RAI è un'azienda commerciale che si sostiene vendendo spazi pubblicitari, costruirà programmi pensando a farli in modo che piu' gente possibile li veda, cosi' venderà i suoi spot piu' cari.

La Rai è sia una cosa che l'altra. Canone e pubblicità. Non possiamo pretendere qualità del servizio da un'azienda commerciale, ma solo rispetto delle leggi e bilanci in ordine. E quindi perdiamo il diritto a volere, come "cittadini canonepaganti", programmi "migliori".

Per me andrebbe messo un "bollino" ai programmi pagati con il canone. Alcuni programmi che la Rai lascia in perdita, pensando a fare "servizio pubblico", e che si paga col canone. E nei programmi senza bollino inviti chi vuole e lo paghi fantastiliardi, se sono soldi privati e non miei.
Poi due bilanci distinti per i due blocchi di programmi e amici come prima.

Dovevi vederla, Dolores. Piu' lui si intorcinava nella domanda, piu' lei piegava la testa da un lato perplessa. Ancora 30 secondi e la vedevi sdraiata per terra con l'orecchio sul palco come gli indiani che ascoltano i rumore dei cavalli.

ps
grazie