Discussione: I miei primi 40 anni
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Vecchio 18-03-2011, 22.51.02   #25
diamantea
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Io sfuggo moltissimo, soprattutto con le parole, anche facendo fiume
Più che altro stordisci con il fiume che l'altro per stanchezza cede le armi. Sembra una prova di forza, chiedi aiuto ma poi quando qualcuno tenta di dartelo lo investi con la piena, le tue motivazioni sono tante e svariate che alla fine uno preferisce pensare che sei un caso troppo difficile e depone le armi a darti ragione del fatto che non vi è soluzione.
In questo gioco vinci sempre tu.

Citazione:
Se non sfuggo sono ferma, se sono ferma e concentrata sento, se sento sento il corpo, sento i pensieri e poi l'assoluto silenzio e il rimbalzo nei miei neuroni diperatamente alla ricerca del frastuono per non sentirmi davvero.
Chissà che bella esperienza sarebbe per me l'assoluto silenzio... il silenzio l'ho sentito tante volte ma quello assoluto mai.
La condizione di assoluto silenzio è descritta quando accade la meditazione, i suoni ci sono ma sei immerso nell'Assoluto.


Citazione:
La bambina piccola non ha autonomia, l'adulto si.
Di norma è così che dovrebbe essere. Però da quello che scrivi nell'ultimo post dell'Emigrante non mi sembra che il tuo adulto sia autonomo, dici infatti che non cammini con le tue gambe ancora. A ragione dici più sotto che il dolore della perdita continua, se non cammini con le tue gambe hai bisogno degli altri, non averli ti fa soffrire, il paradosso non lo vedo.

Citazione:
Paradossalmente il dolore della perdita continua (l'attacamento ai genitori o a qualche figura sostitutiva) pare essere meno forte di quello della solitudine che si prova a farcela da soli ma poi è tutto l'opposto perchè, come si suol dire, mal che si vuole non duole.
Qui è tutto un giro di parole, anzi di brogli di parole che confondono le idee.
A me sembra il contrario di quel che dici. Non capisco cosa è questo male che vuoi e non ti duole, se è la solitudine che stai cercando mandando via tuo padre per farcela da sola, oppure è la paura di restare sola perchè tuo padre va via.
Magari lo spieghi meglio perche così non lo capisco.

Citazione:
Sono vecchia, vecchia per l'idea di me che ho fissato come guida. Lo shock andrebbe provocato e riprovocato ma non mi riesce sempre. Nell'attimo dello shock tutto diventa spaventosamente nitido, anche le rughe e nel mio caso non sono le immagini che salgono ma il passato lavorìo razionale di analisi ad aiutarmi e a salvarmi da un ennesimo buco nero, da un nuovo vuoto di memoria. Proprio, paradossalmente, evitandomi tutta quella serie di immagini o filmini che tanto mi sono cari, una sorta di anestetico a rilascio immediato
Dici di essere vecchia per l'idea che di te hai fissato come guida, quindi questa guida dovrebbe essere giovane, ma poi nel post precedente parli di saggezza di vecchiaia o di esperienza matura nella vecchiaia. Le due cose mi sembra siano opposte. Una te giovane che tra l'altro non ha un adulto in grado di camminare da solo che ti deve guidare.
Ancora non capisco in che senso ti senti vecchia. Lo shock, a quale shock ti riferisci? Prima dici che questo shock rende tutto nitido ma alla fine diventa un anestetico immediato. Non capisco come nell'immediatezza dell'effetto anestetizzante vedi tutta la nitidezza di un processo di anni in un solo istante.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"

Ultima modifica di diamantea : 18-03-2011 alle ore 22.53.28.
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