Discussione: successi e fallimenti
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Vecchio 24-12-2006, 13.46.47   #3
Ray
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Ti ringrazio per i complimenti, ma forse il concetto non è esposto così chiaramente. Infatti è proprio dal fatalismo che volevo allontanarmi.

Quel che mi interessava sottolineare è il fatto che, se noi riusciamo ad impeganrci davvero fino in fondo in quel che tentiamo scopriamo che il risultato non è determinante, non influisce molto sul rapporto con noi stessi... che il senso di successo o fallimento non deriva molto, non deriva SOLO dal risultato.

Purtroppo, quando ci poniamo un obiettivo, quasi mai siamo in grado di perseguirlo davvero, con tutti noi stessi, ma accade che presto o tardi subentrano altre parti di noi che ci fanno deviare, o deviano l'intento.
Questo subentrare possiamo anche chiamarlo "avversità"... ma spesso le avversità sono interne.

Come dire che, quando progettiamo come arrivare ad un obiettivo, tenere conto delle avversità esterne è necessario ed è necessario agire nonostante quelle (e magari sfruttandole), ma è altrettanto necessario tenere conto di quelle interne, delle avversità che noi stessi rappresentiamo, di quanto riusciremo ad opporci a Noi Stessi... e qui, ancor maggiormente, agire nonostante e sfruttarle, se si può.

E' solo se si è agiti così che si arriva sempre al successo, obiettivo raggiunto o meno (lo so che è un concetto insolito e forse ancora non si capisce...)
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