Discussione: Sofferenza
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Vecchio 11-06-2006, 16.00.10   #23
Kael
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Originalmente inviato da ellebi111
La mia spegazione era in risposta alla parte fisica, per l'anima mi sto attrezzando

Dovrei dire che se ho letto bene altri post qua e la l'idea più in voga in questa comunità virtuale è quella che il flusso energetico pervada ogni cosa e che la capacità degli esseri viventi è quella di convogliarla e/o di conservarne un pochino all'interno del proprio essere. Nessuno parla di generatori interni quanto eventualmente di accumulatori.

Comunque sei sicuro con le tue conoscenze elettriche di voler affrontare il discorso trasformatori? io sono qui....

Scherzi a parte ho non ho ancora letto tutti i post e quindi non mi sento di intervenire, prometto di farlo appena ho letto tuto con la mia opinione.

Diciamo che per ora posso dire che secondo me si soffre perchè non si accetta, non perchè si migliora. Si migliora (a volte) se si accetta ma le due cose non sono direttamente collegate.
Si, un grande accumulatore dell'energia Unica, la quale viene poi smistata ai vari centri che fungono da utilizzatori (e non trasformatori come pensavo... mi facevo ingannare dal termine "trasformare") e la convertono in energia-pensiero, energia-sentimento, energia-motrice, ecc..

Quindi se sono un "cavo" dell'energia Unica, come dice Uno, a mio volta poi entro in relazione con altre persone e fra noi si crea una "tensione", un campo elettromagnetico, dove ognuno funge da polo. Sono "cavo" per l'energia Unica ma sono anche utilizzatore della stessa per sperimentare la vita.

E qui torno all'esempio iniziale.
Se sono di animo chiuso non sento corrente perchè non mi attraversa (se non in minima parte, visto che per essere vivo un po' devo cmq averne). Ho un solo polo, cioè il mio, ma non permetto che entri a contatto con altri poli. Di conseguenza la mia resistenza sarà nulla, ma non soffro perchè non c'è tensione.

Se sono di animo aperto (totalmente) mi arriva TUTTA la corrente, in tutte le sue sfumature, ma avrò una resistenza tale da sopportarne di qualunque tipo. Accetto i poli opposti e posso entrare in contatto con tutti, ma non soffro lo stesso perchè accetto la tensione.

E' quando non sono ne tutto chiuso ne tutto aperto che posso soffrire. Posso cioè all'improssivo entrare in contatto con un polo (che non deve essere per forza una persona, può anche essere un concetto o una situazione) fortemente opposto e "subire" così una corrente che supera la mia resistenza, facendomi soffrire e rischiando perfino di "bruciarmi"...

Alla fine, la sofferenza volontaria (dieta) di cui parla Uno, potrebbe (dovrebbe) essere il voler aumentare consciamente il limite massimo della propria resistenza, così da farsi attraversare senza problemi via via da correnti sempre più forti, e accettare tensioni sempre più alte con gli altri. A quel punto, grazie agli utilizzatori, si potrà convertirla in pensieri e sentimenti sempre più potenti...

Va detto che di norma è la vita che, aumentando la corrente, tenta di aumentare la nostra resistenza... Ma non sarebbe meglio aumentare la resistenza prima che la vita aumenti la corrente?

Per quanto ci si chiuda e si cerchi di scappare, arriverà sempre il momento della resa dei conti...
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