Discussione: Il Dualismo
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Vecchio 18-07-2004, 04.20.31   #9
*Sissi*
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Il pensiero dualista tende a separare e a distinguere e a farci dimenticare che in ognuno di noi c'è la facciata al positivo e contemporaneamente il suo opposto o negativo, la stessa lingua non aiuta a evitare di ragionare per opposizioni binarie, (giorno/notte, yin/yang, io/altro) Il pensiero dualista è terribilmente semplicistico.
Pensiamo poi all'opposizione normale (standard)/diverso, che implica che tutto ciò che è nello standard e nella media è nella "norma" e il diverso è rifiutato (diversità di etnia, lingua, religione, cultura, preferenze sessuali ecc.) e alla parola diverso si associa connotazione negativa, si intende come "sbagliato, non regolare non normale" invece diverso dovrebbe intendersi nel senso di vario (diverso da.... mai in senso assoluto "diverso"), in questo senso la diversità è pluralità, molteplicità, varietà, e siamo tutti diversi gli uni con gli altri.... ma ragionando per opposizioni binarie, la parola diverso (di- quindi due, come dicotomia) si oppone a un'unica altra categoria: coloro che stanno nella norma, nello standard.
Il pensiero comprensivo, sintetico, inclusivo, invece tende a unire e a vedere per l'appunto il nero nel bianco, l'ombra nella luce e a considerare noi tutti parte di un tutto, così che nell'altro noi possiamo vedere noi stessi e provare empatia e solidarietà, così che la comunione e l'unione e la collaborazione venga raggiunta, al di là delle divisione (di- ancora questo prefisso) che spesso sono più apparenti che sostanziali.
E ovviamente nelle società odierne dove si tenta sempre più la strada dell'integrazione fra varie realtà etniche, culturali, linguistiche, si tende, appunto, a trascendere il concetto di dualismo e di separazione, al fine di operare per fini comuni fra popoli o individui e di evitare di enfatizzare la diversità come qualcosa che porta a intolleranza e guerre.
Insomma solo se si comprende che nell'altro da noi è compresa una parte di noi stessi riusciamo a metterci dalla parte dell'altro e a capire che non esiste una cultura o una religione o un modo di pensare giusto, superiore, sia esso il pensiero razionalistico/analitico/occidentale (che ha la meglio sugli altri nella nostra formazione) o altri

Cito l'azzurrissima

"a questo punto non dovrei preferire nè il bianco nè il nero
sapere che invece esistono entrambi singolarmente
e allo stesso tempo nella gamma dei colori ...."

questo è esempio di mentalità o pensiero inclusivo, che include, non esclude e non cataloga e accoglie positivamente l'dea di "ibridazione", o "meticciato", o meglio mescolanza di etnie e culture (sfumature di grigio), va contro la purezza e le distinzioni pure fra diverse realtà (che poi sono piuttosto aspetti molteplici della realtà) fra bianco/nero, eterosessuale/omosessuale, razionale/intuitivo, luce/buio ecc. ecc. e dalle conseguenti connotazioni aggiuntive di positività o negatività che i singoli componenti di tali dicotomie sottengono.
Meglio quindi parlare di molteplicità come varietà, e pluralità, piuttosto che di diversità che rimanda a un concetto falsato di positivo e negativo.


Scusate....... alle 4.20 del mattino mi prende così.... non riesco a dormire e questi sono i bei risultati....
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