Discussione: Nozione ed azione
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Vecchio 10-11-2008, 02.13.40   #6
Ray
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Invece noi abbiamo bisogno di mutamento, metamorfosi etc... ma quando agiamo questi devono essere già metabolizzati, altrimenti le nostre sono sono vere azioni, a volte sono nozioni, altre volte sono fantasticherie (più o meno materializzate) e/o lavoro a vuoto.
Quindi l'azione è il termine della dinamica, il suo esaurirsi. Se per agire devo aver precedentemente metabolizzato il mutamento, la metamorfosi, il continuo cambiamento/fluire di tutto, a quel punto "raccolgo" la dinamica (forza) che si esaurisce, o raccoglie, nel suo punto zero ed ho una vera azione. Tutto il resto è fuffa (confuso agitarsi a vanvera).

Citazione:
Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Direi che la differenza è che il movimento è relativo allo spazio mentre il dinamismo al tempo.
Se prendo cioè un seme e gli faccio compiere un movimento nello spazio, alla fine del movimento sempre un seme sarà. Se invece tale seme segue una dinamica (quindi nel tempo) alla fine non sarà più un seme ma un fiore... Ci sarà cioè una trasforma-zione (appunto )

Riassumendo quindi:
zione = dinamica
a-zione = assenza di dinamica
no-zione = negazione di dinamica

Sarebbe utile ragionare quindi sulla parola din-amica. Così a naso quel "àmica" mi fa pensare all'anima, un moto perpetuo atto al divenire, in continua trasformazione... Quando agisco quindi (a-zione) è come se facessi un fermo immagine di quel preciso istante, come se "congelassi" quell'attimo e lo estrapolassi dall'intera dinamica...

La nozione però non mi è chiara. Negazione di dinamica nel senso che è un fatto mentale e quindi non "animico"?
Dinamica viene da dynamis, che vuol dire forza. Quindi la nozione è la negazione della forza insita in tutti i fluire, tutte le continue metamorfosi a cui qualsiasi cosa è soggetta. Nel senso di conoscenza, è il tentativo di cristallizzare una conoscenza appunto, quindi negando la sua dynamis... così la mente può illudersi di controllare, ma quello che controlla è una forma vuota, dove la "vita" di quel che vuole conoscere non c'è più. Con la nozione la mappa non rappresenta adeguatamente il territorio.
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