Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 09-01-2011, 07.33.55   #215
nikelise
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ma ancora non comprendo cos'è il nero. Provo dunque a fare anche io un tentativo. Chissà che scrivendo non riesca a fare chiarezza con me stesso.

L'Alchimia ci dice che il suo procedimento reintegra l'uomo nella sua originale purezza. Ciò vuol dunque dire che l'uomo attuale è impuro. E questo si accorda con la tradizione cristiana che vuole l'uomo vittima del peccato originale. Ergo del male.

Quindi il nero è il male (tendenza a fare) che c'è dentro ognuno di noi. Questo concetto, in qualche modo, era già emerso dal thread ma non si capisce se tutti lo condividano. E' altresì vero che se tutti affermano 2+2=3 ciò non significa che sia corretto ma, nel nostro caso, sarebbe già un buon punto di partenza.

Se fossimo d'accordo su cosa è il nero potremmo analizzare se l'opera al nero comincia col combattere questa tendenza a fare il male.

Allora potrei condividere la mia esperienza di lotta e parlarvi della più formidabile tecnica di combattimento che ho appreso: il pugilato. Tenendo tuttavia presente che l'avversario boxa SEMPRE meglio di noi. E' semplicemente più forte di noi come efficacemente annota San Paolo: "faccio il male che non voglio e non faccio il bene che voglio".

Ma sto andando troppo avanti. Sentiamo prima qualche opinione.
Su questo vorrei dire alcune cose ,
vorrei condividere con voi alcune riflessioni su questo tema sperando di non urtare chi e' , religiosamente parlando , piu' '' inquadrato '' .
Pero' a me sembrano importanti .
Pensiamo a Gesu' ed al suo messaggio rivoluzionario rispetto a quanto era stato insegnato fino a quel momento cioe' ad una rigida osservanza di leggi imposta da un DIO severo e molto lontano dall'uomo ( potremmo farne un 3d a parte su quale fosse la concezione del DIO di Mose' rispetto a quello Cristiano ) .
Bene Gesu' durante la sua misteriosa e breve vita visse in modo coerente a quanto insegnava , tranne forse nell'episodio della cacciata dei mercanti dal tempio dove appare molto ''umano'' simile a noi .
Pero' Gesu' per conservare la purezza del messaggio e' dovuto morire .
Ora sul significato di questa morte ci hanno sempre detto che e' morto per noi caricandosi i peccati del mondo sulle spalle ed offrirci cosi' una via .
Eppure a me non pare che questo sia il solo significato della sua morte , a me pare che Gesu' non avrebbe potuto far altro che morire per conservare integro il suo insegnamento .
Se non fosse morto avrebbe dovuto difendere altrimenti il suo insegnamento , alla fine difendere se' stesso e avrebbe condizionato il suo messaggio d'amore .
Al di la' del fatto che qualcuno potrebbe dire che la sua morte sia stata solo simbolica e che significhi una morte e rinascita psicologica e non fisica , bisogna capire qual'e' la forza nascosta di questo messaggio d'amore per noi stessi prima che per gli altri , amore per tutti noi che non abbiamo la forza della coerenza di Cristo, che non vogliamo ne' possiamo morire a 33 anni , qual'e' la via da seguire una volta constatata la nostra inadeguatezza ?
Per noi la Chiesa indica due strumenti che oggi appaiono inefficaci: la fede ed i riti cristiani .
La prima e' inefficace perche' e' un punto d'arrivo e non un punto di partenza ed i secondi hanno perso il vero significato e quindi non fungono piu' da rete di sicurezza per l'individuo al momento dell'inevitabile caduta .

Ecco allora che oggi ( ma anche ieri ) ci si si trova smarriti e senza piu' fiducia e sostegno .
Proprio come un pugile che non fa altro che prendere colpi senza mai aver la possibilita' di colpire l'avversario che ha braccia molto piu' lunghe delle nostre .

Se quello che ho scritto e' vero e ve ne chiedo conferma ,
cosa ci resta da fare ?
Possiamo continuare ad usare strumenti inefficaci e cadere e cadere e continuare a cadere senza vedere una fine ed un miglioramento e tuttavia aver fede?
Su cosa non ci resta che lavorare , quale e' il materiale che ci resta a disposizione , da trasformare ?


Ma queste metafore : lavorare , trasformare cosa vogliono dire se non vivere il nero ed in un certo modo affrontarlo ?

Si tratta del nostro nero , della nostra ombra , la cosa piu' evidente che abbiamo sotto gli occhi , la nostra migliore benzina e che invece ci hanno costretto a coprire come fosse escremento inutile , come cosa di cui vergognarci o come un qualcosa di ineliminabile perche' nostro fin dall'origine .
Si tratta a mio parere di cambiare completamente atteggiamento .
Non so se ho reso quanto avevo in animo di dire .

Ultima modifica di nikelise : 09-01-2011 alle ore 07.55.07.
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