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Vecchio 10-10-2007, 22.52.42   #33
Ray
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
, ma non posso essere emotiva senza essere sensibile.
A mio parere invece il mondo è pieno di gente emotiva per nulla sensibile. Se fosse sensibile ci penserebbe bene a restare emotiva...

Per sensibile qui intendo la capacità di "sentire" gli altri, di avere perlomeno una vaga idea di quel che provano. Altrimenti che senso avrebbe parlare di sensibilità? Certo è lagata ai sensi... ma allora tutti sono sensibili, nel senso di turi, percepisco il mio esterno. Per parlare di persone sensibili quindi, implicitamente parliamo di persone particolarmente sensibili, ovvero dotate di una capacità di sentire peculiare... quindi qualcosa che va al di la del normale percepire legato agli istinti di base.
Poi anche qui è una questione di gradi, di misura... partendo da un substrato di sensibilità più o meno comune a tutti, posso svilupparla e divenire capace di rendermi conto sempre meglio di quel che accade dentro l'altro.

Se sono emotivo questo è pressochè impossibile. Per emotivo intendo il senso comune che si da al termine... ovvero incapace di trattenere le emozioni. Sono tanto più emotivo quanto più è palese a tutti che sto provando una qualche emozione perchè mi scappa da tutte le parti. Che poi di solito sono emozioni piuttosto "basse"... nei momenti d'Amore, per quanto rari, solo chi è davvero sensibile (o un bambino) se ne accorge... dato che in quei momenti non c'è l'impulso a sparpagliare di qua e di la senza discernimento.

La capacità di provare emozioni, emozioni vere (uso del centro emotivo) la chiamo emozionalità e non emotività. Che poi sarebbe l'uso corretto del termine (nel senso che non mi sto inventando un mio lessico)... essendo appunto emozionalità legato al provare, avere... e emotività al lasciare andare, farsi dominare.

Le persone sensibili sono per forza di cose emozionali... dato che possono provare cosa succede all'altro. Le persone emotive trovano nell'emotività il limite alla loro emozionalità... emotività che è per lo più un reagire proprio di se stessi alle situazioni, non c'entra nulla quel che accade nell'altro... c'è la situazione, cio sono io io io, la mia reazione, la mia emozione, e io che la esprimo. L'altro non esiste. Come dicevo prima, se esistesse e io fossi quindi sensibile, mi renderei conto delgi effetti che la mia emotività avrebbe su di lui (di solito nefasti) e non potrei in nessun caso continuare a far finta di niente, a meno di diventare cattivo. Chi "decide" di essere e continuare ad essere emotivo diventa pian piano sempre più insensibile...

Vabbeh, ho usato le parole in modo forse inusuale e quindi posso aver confuso le idee a qualcuno, ma ho approfittato ( ) di questa opportunità per esprimere qualcosa che mi sta a cuore.

Ultima modifica di Ray : 10-10-2007 alle ore 22.55.42.
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